L'angolo di Jane

Shiver - Maggie Stiefvater


Titolo: Shiver - Una storia di amore e di lupi Titolo originale: Shiver Autrice: Maggie Stiefvater Traduzione: Mari Accardi Casa editrice: Rizzoli Collana: 24/7 pag: 402 costo: 17,00 euro
Sulla scia gotico-adolescenziale lanciata da Stephenie Meyer, approda in Italia "Shiver"(letteralmente "brivido"), primo libro della trilogia dei lupi di Mercy Falls, composta anche dai seguiti "Linger" e "Forever" ancora non pubblicati nel nostro paese. Questa volta però, se siete allergici ai vampiri, potete tirare un piccolo, parzialie, sospiro di sollievo: niente cocktail a base di AB positivo o visi pallidi ed esangui. Ma se pensate che questa volta si tratti finalmente di un'opera originale, mi spiace deludervi: questo libro è dedicato ai buoni, cari vecchi licantropi, altrimenti noti come "lupi mannari".Non ho citato Stephenie Meyer invano, non solo perché anch'essa in New Moon (secondo libro della serie di Twilight) ha nuovamente riportato alla gloria dei riflettori i vecchi lupi, ma anche per il fatto che Maggie Stiefvater si è certamente massicciamente ispirata all'opera della Meyer, tanto che questo libro ne sembra quasi uno spin-off, sia per l'ambientazione liceale, che per il modo in cui   è stato rappresentato il modo in cui comunicano i licantropi. C'è quasi da chiedersi se si tratti più di citazione che di plagio, visto che il protagonista lupo di questo libro si chiama Sam, come l'iniziale capobranco dei mannari di Twilight.Al centro della storia c'è, come è logico aspettarsi da un clone di Twilight, una storia d'amore: quella fra la sedicenne Grace, morsa da piccola da un branco di lupi, e lui, anzi Lui, Sam, l'uomo-lupo che l'ha salvata, dagli incredibili occhi gialli,  fisico mozzafiato, prontissimo a fare di Grace il centro del suo mondo, tempo di  iniziare pochi capitoli del libro.Naturalmente si tratta di una storia tormentata, non solo per il fatto che Grace potrebbe essere indecisa se regalare a Sam un antipulci o un dopobarba per San Valentino, ma anche perchè Sam non ha il controllo sulle sue trasformazioni: diviene un lupo nei mesi invernali e un uomo d'estate, al caldo, e sembra destinato, infine, a trasformarsi del tutto in lupo, fino alla fine dei suoi giorni.Se ciò non bastasse, tutta la città dà la caccia ai lupi, accusati di essere responsabili della sparizione di Jack, bulletto del liceo, santificato nel ricordo dei suoi compagni che lo credono morto.Naturalmente niente è come sembra, e Sam e Grace dovranno lottare per vivere il proprio amore e trovare una cura definitiva al "peloso" problema di Sam. Non entro nel dettaglio, ma se qualcuno leggerà questa recensione dopo aver letto il libro, sappia che secondo il mio personale parere quanto escogitato dalla Stiefvater per curare il licantropismo ucciderebbe chiunque, e per capirlo non si deve essere eccelsi scienziati, ma semplicemente studiare la teoria dei gruppi sanguigni!Inattendibilità scientifica a parte (in fondo è un romanzo sui lupi mannari), a rendere questo libro poco interessante c'è anche la mancanza di spessore dei personaggi, tutti decisamente piuttosto stereotipati e caratterialmente"pallidi2, oltre che la trama estremamente prevedibile e ai limiti del banale. Il volume, nel quale si alternano capitoli scritti nella prospettivi di Grace ad altri visti in quella di Sam, sembra voler rappresentare i sogni di una sedicenne sola ed ignorata dai genitori, come viene descritta la stessa protagonista femminile: trovare qualcuno che ne faccia il perno sui cui si regge l'universo, magari un bel ragazzo muscoloso e dalla vita fuori dal comune.Shiver è stata nel complesso una lettura piuttosto insipida, non il più terribile fra i libri gotici forse, ma con un difetto assai peggiore per un libro: una scialba mediocrità.PS:Se lupi mannari e licantropi vi hanno davvero stufato, spero vi piaccia quella che tutti sembrano indicare come la nuova moda del momento in ambito fantasy: gli angeli!A quanto pare i tenebrosi dai canini affilati stanno per essere soppiantati da un esercito di bellocci alati. Leggete questo articolo se non ci credete. Personalmente ho i miei dubbi che gli angeli abbiano lo stesso potenziale dei loro analoghi dall'oscuro passato per avere lo stesso successo in campo adolescenziale. Sinceramente quando penso ad un gruppo di adolescenti, mi vengono in mente molto più dei vampiri che dei serafici angeli! :)