L'angolo di Jane

La letteratura rende giovani


Segnalo a chiunque possa essere interessato una interessantissima pubblicazione da parte di BUR, che proprio di recente ha nuovamente dato alle stampe, per la gioia di tutti gli appassionati di romanzi inglesi, gotici o quasi ottocenteschi, un libro che mancava da un discreto numero di anni nelle librerie.Sto parlando de "I misteri di Udolpho" di Ann Radcliffe, il libro parodiato da Jane Austen in "L'abbazia di Northanger". Il volume fu pubblicato per la prima volta nel 1794 ed ebbe molto successo, tanto da ispirare tantissimi scrittori oltre la Austen. Curiosamente, mentre sono ancora molti i lettori di "Northanger Abbey", che fu pubblicato postumo solo dopo la morte di Jane Austen, il libro che ne fu l'ispirazione invece è quasi misconosciuto alla gran parte dei lettori.Io ne sto gustando ogni pagina e mi riprometto di scriverne una recensione, dopo aver riletto anche l'Abbazia di Northanger, per metterne in evidenza i parallelismi.Al momento posso anticiparvi solo due cose: in primo luogo che il libro meritava ampiamente una parodia, anzi direi che la reclamava certamente a gran voce, in secondo luogo che forse non è stato solo "Northanger Abbey" a subire le influenze della Radcliffe, ma c'è qualcosa di "Udolpho" anche in "Orgoglio e Pregiudizio". Tutte i dettagli a riguardo a data da destinarsi, visto che il libro della Radcliffe è un bel tomo da mille pagine e sono impegnata nell'analizzarlo a fondo.In ogni caso posso certamente dirvi che un mistero avvolge questa edizione, anzi ombre gotiche si allungano su una intera collana della BUR, nella quale è inserito anche "I misteri di Udolpho" e che si chiama "classici moderni". Moderni? Alla Rizzoli devono misurare il tempo in ere geologiche.Tra i moderni, oltre questo libro, che ricordo è del 1794, anche il Faust di Goethe (1790), Manon Lescaut di Des Grieux (1731), Pamela di Richardson (1740).Va bene che stiamo diventando un paese anziano, che per i giovani sembra esserci sempre meno considerazione, ma se questi sono moderni, allora gli esordienti probabilmente dovrebbero metterli direttamente in "fantascienza futurista". Definire moderni i classici di questa collana mi sembra un caso estremo di "lifting letterario", non so quanto sia giusto, ma mi consolo comunque sentendomi più pimpante: se infatti applicassimo i canoni della BUR anche alle persone, dovrei considerarmi davvero giovanissima...e rimanerlo per almeno altri due o tre secoli!