Titolo: Non è un paese per vecchi Titolo originale: No Country for Old Men Autore: Cormac McCarthy Traduzione: Martina Testa Casa editrice: Einaudi pag: 251 costo: 12,00
"Qualche tempo fa ho letto sul giornale che certi insegnanti avevano ritrovato un sondaggio inviato negli anni Trenta a un certo numero di scuole in tutto il paese. Era stato fatto un questionario sui problemi dell'insegnamento nelle scuole. E loro hanno ritrovato i moduli compilati e spediti da ogni parte del paese, con le risposte alle domande. E i problemi più gravi che venivano fuori erano tipo che gli alunni parlavano in classe e correvano nei corridoi. O masticavano la gomma. O copiavano i compiti. Roba così. E allora avevano preso uno di quei moduli rimasto in bianco, ne avevano stampate un po' di copie e le avevano mandate alle stesse scuole. Dopo quarant'anni. Be', ecco le risposte. Stupri, incendi, assassini. Droga. Suicidi. E io ci penso a queste cose. Perché il più delle volte, quando dico che il mondo sta andando alla malora, e di corsa, la gente mi fa un mezzo sorriso e mi dice che sono io che sto invecchiando. E che quello è uno dei sintomi. Ma per come la vedo io uno che non sa capire la differenza fra stuprare e ammazzare la gente e masticare la gomma in classe è messo molto peggio di me. E quarant'anni non sono mica così tanti. Magari fra altri quaranta la gente avrà aperto gli occhi. Sempre che non sia troppo tardi"Così parla Ed Tom Bell, l'anziano sceriffo di una cittadina di provincia, al confine fra Texas e Messico, un uomo che ha vissuto la seconda guerra mondiale, ma non riesce a capacitarsi di come la violenza senza un fine, quella barbara e vuota, così temuta perché rifiuta qualunque logica, sia riuscita a penetrare così a fondo in alcuni, da indurlo a chiedersi se non si tratti di "un nuovo tipo di persona" e a domandarsi da dove vengano simili istinti:"Ma da qualche parte intorno a noi esiste un'altra visione del mondo e altri occhi per vederlo ed è lì che questa storia sta andando a parare. Mi ha portato a un punto della mia vita dove non avrei mai pensato di arrivare. Da qualche parte là fuori c'è un profeta della distruzione in carne e ossa e io non voglio trovarmelo di fronte."Il profeta in questione è forse l'assassino psicopatico più spietato e freddo che la storia della letteratura abbia partorito, un uomo la cui legge è solo la fedeltà a sé stesso, l'estremizzazione del concetto "contano i fini, non i mezzi". Così efficiente da sembrare generato da una multinazionale, come questa chiuso ad ogni tipo di comunicazione e concentrato solo sull'obiettivo, Anton Chigurh uccide senza odio, e senza gioia, come una seconda natura.Ambientato nel 1980 (e scritto nel 2005) "Non è un paese per vecchi" è un vero e proprio western moderno. Le differenze con il passato sono che non ci sono cowboy e ladri di bestiame, ma trafficanti di droga e killer professionisti, ma soprattutto che non ci sono lieto fine, né morale, né giustizia e nemmeno l'ombra che ci sia da qualche parte un senso. Il romanzo è la storia di un lungo inseguimento, quello di Llewelyn Moss, un trentaseienne reduce del Vietnam, che mentre si trova in una zona desertica per cacciare, trova per caso un gruppo di messicani che si sono uccisi in una sparatoria. Non c'è dubbio che si tratti di narcotrafficanti. C'è un solo sopravvissuto, bloccato in una jeep e semi-morente che implora per un po' d'acqua, ma Llewelyn lo abbandona per seguire le tracce di qualcuno che si è allontanato, colui cioè che ha preso tutto il denaro. Lo trova poco distante, ormai anch'egli morto, ma con addosso una cartella di cuoio piena di banconote, per un valore di milioni di dollari. L'uomo prende i soldi e torna dritto a casa. E' ricco sfondato. Non ci sono testimoni. Nel cuore della notte però la coscienza lo tormenta e decide di fare una cosa folle: portare dell'acqua al messicano nella jeep. Sarà una decisione fatale, perché questo metterà sulle sue tracce Anton Chigurh, intenzionato a riavere indietro tutti i suoi soldi e soprattutto ad uccidere chiunque, anche totalmente estraneo ai fatti, si troverà sulla sua strada.L'inseguimento è in realtà doppio: Chigurh insegue Moss, e la polizia, capeggiata dallo sceriffo Bell, insegue sia Moss che Chigurh, seguendo la scia di cadaveri di quest'ultimo.Lo stile di McCarthy è assolutamente unico: asciutto, essenziale, rapido come le pistole che vengono sfoderato con tanta facilità nel romanzo, e soprattutto altrettanto capace di far male, con la sua incredibile abilità nel mostrare le pericolose crepe di una struttura sociale minacciata da una dilagante disumanità. I "vecchi" di questo romanzo sono coloro che credono ancora, come lo sceriffo Bell, che ci siano limiti al male, che ci siano regole da rispettare per il bene di tutti, cose così ovvie da dare per scontato che siano connaturate ad ogni essere umano, ma che allo stesso tempo sentono che è cambiato qualcosa nell'aria, che forse si sta facendo strada un nuovo modo di pensare, dominato da una nuova feroce razza di uomini.Il romanzo è organizzato a capitoli alternati, in cui alle riflessioni in prima persona dello sceriffo Bell (come quelle riportate sopra) succede il racconto in terza persona delle vicende che vedono coinvolti, Moss, Chigurh e numerosi altri personaggi. Il romanzo è ricco di dialoghi, ma tutti riportati in una forma particolare, priva di virgolettato e in gran parte dei casi senza espressioni come "disse Caio" o "replicò Tizio", cosa che rende i dialoghi stessi in un certo senso molto più "d'azione", come se emergessero dal resto del testo in maniera più rapida, rendendo lo scambio di battute molto simile a quello di un testo teatrale o di un film.Il libro sembra quasi pensato per essere rappresentato, ed infatti nel 2007 ne è stato tratto un film di successo, dall'omonimo titolo, realizzato dai fratelli Coen, che ha vinto ben quattro oscar (miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura non originale e miglior attore non protagonista).Il successo della pellicola ha dato risalto, come spesso accade in questi casi, all'opera dello scrittore, rendendo CormacMcCarthy (classe 1933) maggiormente noto al grande pubblico anche al di fuori degli Stati Uniti, portando alla pubblicazione anche di opere precedenti a "Non è un paese per vecchi". L'Italia non fa eccezione ed infatti l'ultimo romanzo di McCarthy dato alle stampe nel nostro paese ,"Suttree", è in realtà del 1979, mentre è "La strada" (2006), ad essere l'ultimo romanzo ufficiale dello scrittore. Il film tratto da quest'ultimo romanzo, a quanto pare più nero e pessimista dei precedenti, ha avuto una storia molto difficile, venendo distribuito in pochissime sale, ma riscuotendo comunque un grande successo di critica, se non di pubblico. Il cinema sembra amare questo scrittore e da qualche mese è stato annunciata un'altra pellicola che verrà realizzata sulla base del libro "Meridiano di sangue", probabilmente distribuito nel 2011. Forse l'interesse di Hollywood nei confronti di McCarthy, oltre che ad essere dovuto al suo stile estremamente visivo, può essere attribuito anche alla sua capacità di farsi domande apparentemente semplici e allo stesso tempo terribili, ma che tutti si sono prima o poi fatti di fronte a notizie sempre più frequenti di crimini efferati e senza senso: esiste "un nuovo tipo di persone"...o peggio ancora, sono le stesse di sempre?