L'angolo di Jane

Drood - Dan Simmons


Titolo: Drood Titolo originale: Drood Autore: Dan Simmons Traduzione: Anna Tagliavini Casa editrice: Elliot pag: 815 costo: 19,50 euro
"Il mistero di Edwin Drood" è l'ultimo romanzo scritto da Charles Dickens, rimasto incompiuto a causa della morte dell'autore, per un colpo apoplettico, il 9 Giugno del 1870. Esattamente cinque anni prima, il 9 Giugno del 1865, Dickens era stato coinvolto in un incredibile incidente ferroviario a Staplehurst, nel Kent. Il treno su cui lo scrittore stava viaggiando, insieme alla giovane amante Ellen Ternan e alla di lei madre, passò su un ponte danneggiato in ristrutturazione, perché gli operai al lavoro avevano erroneamente posto le segnalazioni di emergenza ad una distanza troppo breve perché la locomotiva potesse fermarsi in tempo, senza attraversarlo.Tutte le carrozze del treno, ad eccezione della locomotiva e del vagone di prima classe sul quale viaggiava Dickens, che riuscirono ad attraversare il ponte in velocità, si rovesciarono e caddero. La scena che si presentava alla vista era terribile:  i corpi erano ammassati uno sull'altro, urla  terribili provenivano dalle carrozze distrutte e infine si contarono dieci morti e quaranta feriti. Charles Dickens e le sue accompagnatrici rimasero incolumi, ma l'incidente segnò moltissimo lo scrittore, che finì anche per citarlo nella postfazione del romanzo che stava pubblicando in quel momento, "Il nostro comune amico", le cui bozze Dickens portava con sé proprio il giorno del deragliamento.L'incidente di Staplehurst è il punto di partenza di "Drood" e la chiave utilizzata da Dan Simmons per introdurre il soprannaturale, l'horror  e il noir, tra gli elementi biografici di Dickens  e di uno dei suoi più celebri colleghi, Wilkie Collins, voce narrante del romanzo.Mescolando abilmente elementi storici e inventati, Simmons porta all'estremo il misto di amicizia, interessi e rivalità che doveva legare Dickens e Collins, per trasformarlo in un terreno fertile per una storia basata su risentimento, invidie e manipolazioni psicologiche, in cui giocano un ruolo fondamentale sia il nascente interesse ottocentesco per il romanzo "sensazionalistico" (di cui Collins sarà considerato il fondatore e uno dei maggiori esponenti), basato su misteri ed omicidi, che quello per il mesmerismo, la pseudoscienza che vedeva nell'ipnosi un pericoloso modo di controllare la mente umana. Dickens racconta all'amico Wilkie di aver incontrato sul luogo dell'incidente di Staplehurst un losco figuro di nome Drood, dall'aspetto inquietante, che sembrava portare la morte ai feriti ai quali si avvicinava. Vestito con cappello e cilindro da sera, privo di palpebre e con un accento sibilante, Drood sembra un parto della fantasia sconvolta di Dickens, eppure Collins viene coinvolto dallo scrittore in una caccia all'uomo basata sui pochi indizi di cui i due dispongono, nei bassifondi e nelle fogne di Londra.L'incipit di "Il mistero di Edwin Drood" di Dickens, che si apre con un fumatore d'oppio che si risveglia da una allucinazione indotta dalla droga, diventa il leitmotiv di tutto il romanzo di Simmons, che insiste in modo particolare sulla nota dipendenza da oppio del suo narratore, Wilkie Collins, costretto a curare i dolori lancinanti causati dalla gotta con dosi sempre maggiori di laudano (che altro non è se non tintura di oppio).Man mano che Collins diviene più dipendente dagli oppiacei, la storia di Drood si dipana in maniera sempre più complessa, fino a fare del misterioso figuro, il capo di una rete sotterranea di criminali dai poteri soprannaturali e dalla leggendaria crudeltà, che si infiltra nella vita dei due scrittori, perseguitandoli.Contemporaneamente Dickens e Collins, uniti non solo dal lavoro, ma anche dalla parentela, perché il fratello di Wilkie Collins era il genero di Dickens, divengono  più distanti ed ostili, fino ad essere due veri e propri nemici.Dan Simmons si diverte a tratteggiare un ritratto oscuro di due acclamati romanzieri, prendendo a prestito le loro biografie e mettendone in luce tutti i particolari più torbidi.La quasi "santa" figura di Dickens, amico degli orfani e difensore dei poveri, noto per il grande impegno sociale, ci viene restituita come quella di un uomo vanitoso, quasi "drogato" del favore popolare come il suo amico Collins lo è dell'oppio, ma molto poco umano nei rapporti famigliari e incredibilmente crudele con la prima moglie, praticamente sbattuta fuori di casa dopo ventidue anni di matrimonio e molti figli, per far spazio a maggiore libertà nei rapporti con la giovane amante.Un Dickens che fu in effetti davvero capace di accusare la moglie sui giornali, incolpandola di non sapersi prendere cura dei figli, e che la sostituì con la sorella Georgina, chiamata a prenderne il posto come una specie di governante (e sulla quale nacquero poi moltissimi pettegolezzi).Anche la biografia di Collins, che ebbe praticamente due famiglie  per tutta la vita con due donne diverse, senza mai però sposare né l'una né l'altra, presta facilmente il fianco ad una interpretazione della sua personalità basata sul tema del "doppio", elemento effettivamente presente in molti dei suoi romanzi.Simmons si dimostra un profondo conoscitore dell'opera omnia di Dickens e Collins, spesso citata nel corso di "Drood" (putroppo anche con numerosi spoiler!), e degli elementi che ne ispirarono la composizione. Lo scrittore americano non rinuncia neanche ad una auto-citazione, approfondendo molto la composizione del dramma "The Frozen Deep", realizzato in collaborazione da Collins e Dickens, sulla tragedia della scomparsa dell'Erebus, la nave che portava la spedizione che avrebbe dovuto indagare sull'esistenza del passaggio a Nord-Ovest, e perita fra i ghiacci artici, a cui lo stesso Simmons ha dedicato un libro."Il mistero di Edwin Drood" di Dickens avrebbe dovuto essere nelle intenzioni dello scrittore un giallo basato sull'omicidio di un giovane, Edwin Drood appunto, ma per la morte improvvisa dell'autore la storia non fu mai terminata, lasciando solo forti indizi riguardo alla colpevolezza di uno dei personaggi del libro, che avrebbe però potuto riservare molte soprese che non conoceremo mai, compreso il fatto che il personaggio creduto morto, di cui non si trova mai il cadavere, potrebbe benissimo essere vivo.In "Drood", Dan Simmons rende omaggio all'ispiratore Dickens, offrendo una propria soluzione alternativa alla storia dello scrittore inglese, ma anche in modo più sottile, lasciando anche in questo volume, come nel "Drood" originale, molte porte aperte all'interpretazione.Alla fine di questo volume è il lettore a dover decidere cosa davvero è successo e a chiedersi cosa sia vero, cosa inventato, cosa sognato.Un libro molto interessante e davvero complesso, la cui unica pecca è forse di aver lasciato, nelle numerose pagine che lo compongono, molto spazio all'intetrospezione  a dispetto dell'azione, ma che in compenso lascia con la voglia di approfondire il più possibile la lettura di tutte delle opere di Dickens e Collins citate, nonostante il fatto che  i rispettivi autori vengano descritti in maniera tutt'altro che agiografica.