L'angolo di Jane

Bluewillow investigations: il mistero di Lajello, una possibile soluzione


 Abstract: Il seguente post riassume il risultato di cinque minuti di investigazione sull'identità di Lajello, un misterioso utente di Anobii, che visita periodicamente quasi tutti i profili degli utenti anobiani. Anobii è uno dei principali social network dedicato ai libri: ogni utente può creare un profilo in cui inserire i libri letti attibuendo ad essi un voto, oltre a rendere disponibili dati personali come la propria età, il sesso e la propria provenienza geografica. Inoltre gli utenti possono linkarsi tra loro come "vicini" o "amici", per cercare librerie altrui interessanti da cui trarre spunto per le proprie letture.
La caratteristica inquietante di Lajello, che ha motivato questa ricerca che potrebbe in prima battuta apparire indiscreta, è che benché questo utente visiti tutti, ma proprio tutti i profili altrui, la sua libreria personale è totalmente vuota. Lajello inoltre evita accuratamente di rispondere a coloro che, incuriositi dalle ripetute visite, chiedono conto dell'interesse mostrato per i propri libri.La bacheca di Lajello è piena alternativamente di insulti del tipo "brutto bastardo pervertito" e tentativi di approccio amichevole del genere "Ciao timidone! Ancora niente libri eh?"L'ostinazione di Lajello a mantenere il proprio riserbo ha scatenato sul network le più diverse ipotesi sulla sua identità , condite da un filo di inquietudine: "Lajello è un bot che ci spia", "E' una guardia di finanza che controlla gli scambi di libri!", "E' un guardone feticista delle librerie altrui", "E' qualcuno in cerca di fama facile!", "E' una pubblicità occulta, tra un po' vedrete che devono venderci qualcosa".Dopo una approfondita indagine utilizzando tutte le risorse investigative a mia disposizione (cioè "Google"!), sono finalmente giunta ad una possibile soluzione. In una discussione dedicata ad Anobii del forum "Games Village" ho finalmente trovato un link esplicativo ad un articolo scientifico dal titolo "Link creation and profile alignment in the Anobii Social Network" realizzata da (...ta daaaa) Luca Maria Aiello, Alain Barrat, Ciro Cattuto, Giancarlo Ruffo e Rossano Schifanella. Si tratta di una indagine che cerca di capire come si creino link tra gli utenti di Anobii, quali siano cioè i fattori che portano gli utenti a diventare amici o vicini. Come scrivono gli stessi autori, simili indagini sono state fatte anche per altri social network come Facebook, ma questa è la prima indagine dedicata interamente ad Anobii.L'indagine è stata condotta verificando tutti i link presenti fra i vari utenti di anobii ogni 15 giorni a partire dal 24 dicembre 2009.Quindi, a meno che io non abbia preso un grosso abbaglio, è molto probabile che Lajello non sia altro che il bot (cioè il programma automatico) utilizzato da questi ricercatori per scansionare la rete di Anobii. Cosa fa esattamente il bot? Raccoglie dati sui profili degli utenti, sulle loro librerie e sulle affiliazioni ai vari gruppi di discussione. Vengono poi monitorati i cambiamenti in base a vari fattori, ad esempio la provenienza geografica. L'articolo specifica infatti che ben il 97% degli utenti di Anobii rende pubblici dati quali lo Stato di origine, mentre il 38% indica anche la città. Ad esempio il 60% degli utenti di Anobii sono italiani, il 18% sono di Taiwan, il 3% Spagnoli, il 2% cittadini USA e l'1% provengono dal Regno Unito.La conclusione a cui giungono gli autori è che due fattori influenzano principalmente i link tra gli utenti: la vicinanza geografica e la similarità tra le librerie. Sembra inoltre che dopo essersi linkati gli utenti tendano a rendere maggiormente simili le proprie librerie, mostrando di influenzarsi vicendevolmente. Sembra che attualmente i ricercatori si stiano interrogando sul fatto che tale influenza duri poi a lungo nel tempo, quindi non stupitevi se vedrete spesso Lajello in futuro.ConclusioniQuesta indagine mi ha portato ad una sola certezza: la ricerca citata nel mio post è stata realizzata sul serio, qualcuno ha davvero raccolto tutti i dati visibili degli utenti. Se sapete l'inglese leggete con attenzione l'articolo dei ricercatori per approfondire la questione. A voi decidere se si tratta di qualcosa di inquietante o semplicemente di una ricerca scientifica di cui siete stati, se utenti di anobii, le involontarie cavie, ma senza particolari conseguenze.Quello di cui non sono certa è se l'utente Lajello, nonostante l'assonanza tra il suo nick con il primo ricercatore autore della ricerca "Luca Maria Aiello", e nonostante le frequenti visite, compatibili con le scansioni periodiche di Anobii utilizzate per la ricerca, sia davvero il bot utilizzato per realizzare l'indagine citata.Questo articolo vuole offrire una possibile soluzione, non potendo però arrivare a dare una assoluta certazza in merito.Chiunque ne sappia di più può ovviamente dare il proprio contributo e spiegare l'arcano.Personalmente trovo che sarebbe stato magari più "cortese" rendere pubblica l'identità di Lajello nel caso in cui questo sia davvero un bot usato a fini di ricerca scientifica, piuttosto che scatenare il panico!Se mi sono sbagliata chiedo scusa a Lajello: chiunque sia ha diritto all'anonimato, anche se ammetto che mi risulta difficile non pensare che si tratti in ogni caso di un bot.Credo che tutto ciò dimostri, che si sia ricercatori in incognito o lettori accaniti, che privacy e segreti non siano cose molto durature su internet.Qui il link all'articolo dei ricercatori (in pdf)