strappa la carne il silenzio,lacera l'anima il rivelarsi...sempre dolore,comunque sia,per questo siamo nati,ancora per questo viviamo,nella morte di ogni giorno che passao non passa s.
"come vampiri,ci nutriamo del dolore degli altriper avvertireil fremito del maleche ci consuma"...ma a volteil proprio doloreha un sapore così intensoche fa perdereil gustodi ogni tormento esternoinvolviamoin una crisalide di pecee ci digreghiamoconsumandoci s.
sanguemuco lacrimevomitoaffondo-o galleggio-in una pozza discartidi mein questa assurda solitudinenon so più contenerele frattagliedi quello che non restae lascio scivolareviail poco che hosanguemuco lacrimevomito s.
tiepida chi la sfioranemmeno si accorge chela mia essenzasi ritraedisgustataal contatto mi chiedo,stupita,come possano le personetoccarmi la pelle enon sentireche la consistenzaè solo ossa e carnesenza anima quello che sonosi rifugianell'angolo più buio dei pensieriintoccabilemio s.
sulla strada dell'implosionescriveresignificarendere realequello che- lasciandolo senza parole -fluttua ai margini della vista e ionon voglio vedere s.
certe tristezzenon scendono dagli occhiscendono DIETRO gli occhicolano lente dentro il petto e lìdilaganopuoi sentirle dilatarsi,affogare il cuore,riempire i polmonie tutto diventa lento,rallentato,pesanteprima annaspi poi sprofondi, infine ti spegnicome se le lacrime non versatediventassero un masso chenel centro dell'esseretrascina giùnegli abissi del male di vivereche altro non èche voglia di morire s
qui...al centro del pettoun dolore pulsanteche taglia il fiato pugnale spietato che affondastiletto affilato che lacera non ricordo piùcome si faa respirare s