angoloprivato

la maga


La Maga era intenta a preparare le torte di mele, che avrebbe venduto al mercato. Riflessa nel grande specchio c'era la sua immagine, giovane e bellissima, con i lunghi capelli ramati legati a treccia, che le scivolava sul fianco destro, gli occhi di un bel verde smeraldo e la sinuosità di una pantera. La stanza era molto ampia, da una parte il focolare da dove proveniva un delizioso profumo, una grande tavola con otto sedie intorno, un mobile dipinto di azzurro alla parete sotto la finestra che dava sul bosco. Dall'altro lato scaffali pieni di alambicchi e vasi di vetro colorati pieni di erbe.La stanza era luminosa, prese l'ultima torta dall'aspetto invitante e la mise in una cesta insieme alle altre, avvolte in candidi panni, si guardò allo specchio e con un battito di ciglia cambio il suo aspetto, i capelli si fecero grigi, gli occhi divennero di un nero intenso, e la pelle si lascio andare al Tempo, si mise sulla spalle un mantello viola, lungo fino ai piedi e usci dalla casa.Il mercato non era lontano, il brusio della gente che iniziava a girare per le bancarella si sentiva nell'aria. Si mise in un angolo a osservare il mondo variopinto, che camminava alla ricerca dell'affare o della spesa quotidiana. Mise in bella mostra le sue dolci delizie , e in poco tempo le vendette tutte,le  torte di mele dal sapore degli incantesimi.Parlava e scherzava, con la voce vecchia dall'usura e solo i bambini la vedevano com'era realmente e vedendosi riflessa nei loro occhi ingenui gli faceva l'occhiolino scherzoso.Finita la sua giornata di mercato, tornava nella casa nel bosco, entrata, riprendeva il suo aspetto di giovane donna, si dirigeva verso una piccola porta, cosi piccola che doveva chinarsi per varcarla, e oltre c'era un grande salone, pieno di meravigliosi arazzi e grandissime finestre che davano sul parco degli incontri impossibili.Consegnava ad uno dei suoi fedeli  servitori la cesta con i panni candidi ben piegati, e tornava ad essere la Regina delle Maghe, al servitore che chiedeva cosa le servisse rispondeva immancabilmente -" Portami altra farina e nuove mele"-.