angoloprivato

.


La nebbia era ovunque, non lasciava spazio agli occhi per scorgere null'altro. Le voci era attutite e le lambivano la veste. I volti era indefiniti e apparivano e sparivano senza lasciare traccia, come se la nebbia li creasse e li inghiotisse .Sapeva perchè glielo diceva la ragione che stava girando in cerchio, da cosi tanto tempo da aver dimenticato il senso della parola speranza, eppure sapeva di averla tenuta con cura la fiammella accesa, in un angolo protetto da qualunque vento, nel piccolo cuore che avrebbe voluto essere grande, ma era cosi minuscolo che a stento trovava posto lei e la sua microscopica speranza.Si dissetava con le lacrime e si nutriva di niente, quel niente che pare saporito quando in mano si ha solo quello. Per parlare usava le carte, la voce si riposava e leggeva, e nella lettura la nebbia si diradava fino a scomparire, e le carte come soldatini fedeli le cantavano una canzone che la faceva sorridere, e facevano diventare il suo cuore grande e nel canto le parole serenità e fortuna si stampavano nei suoi occhi che vedevano oltre l'orizzonte senza l'ombra di nebbia.