angoloprivato

seconda parte.( prova di racconto surreale)


Dopo averli fatti entrare diede loro di che rifocillarsi, li guardava con curiosità mista a un affetto, a cui non sapeva dare un nome. Loro vinto l iniziale smarrimento per la nuova situazione, cominciarono a curiosare per le stanzette della casa, ai loro occhi sembrava quella delle favole che le erano state narrate.Emettevano dei suoni, che alle orecchie non più abituate a udirne di cosi forti, alla maga risultavano sgradevoli. I suoni erano la conversazione che tenevano fra loro -" Dove siamo finiti? Perche siamo stati portati qui?- rivolgendosi in coro al più grande dei quattro " Tu sai cosa sta succedendo?-. Il grande, con lunghi capelli ricci e biondi "- Si , lo so cosa sta succedendo, siamo nel mondo invisibile e se non riusciamo a ritrovare il sentiero che è stato tracciato da colei che ora dorme, da qui non usciremo più"-.Si girarono tutti di colpo a guardare la maga che stava parlando loro, la sua voce arrivava direttamente nelle loro menti, sentirono un brivido lungo la schiena, perchè era una voce, ma non avevano mai udito nulla di simile... non c'era timbro, ne calore, nessuna emotività, era una voce metallica e cristallina, e nelle loro menti era come se fosse un venticello freddo.Stava dicendo loro -" Qui nessuno vi mentirà mai, potranno evitarvi ma nessuno vi potrà mentire, nessuno vi farà del male e se vi vedranno in difficoltà vi aiuteranno per il tempo che vi serve e non un attimo in più, le vostre sembianze per noi sono solo apparenza e ai nostri occhi siete fatti di nulla, una nostra mano vi attraversa senza difficoltà. Qui non esiste la paura e vi prego di non accennarne neppure, non vi comprenderebbero e vi eviterebbero"-.Si guardarono smarriti, eppure nelle loro vene il coraggio non mancava, ma tutto era cosi nuovo e assurdamente strano che non sapevano fare le domande giuste, e la maga lo comprese -" Potete fare tutte le domande che volete, ma una alla volta, che sia chiara e non dia la possibilità di altre risposte, a ogni vostra domanda c'è una unica risposta, come vi è una unica verità, vi dò il tempo per formularle, quando sarete pronti chiamatemi e io arriverò"-. e cosi dicendo sparì facendo un giro su se stessa e lasciando nella stanza un vago, come un profumo nell aria, ricordo del suo abito lungo, del colore del mare che cambia con il cielo"-.