Ricordare gli accadimenti e le persone con le quali si è orientato il corso della nostra vita sino ad oggi è un importante attraversamento verso la comprensione della nostra esistenza. Un ipotesi del passaggio dalla vita alla morte comprende la visione di ogni minimo particolare delle nostre manifestazioni in vita, che precede il primo passaggio di stato, per me, molto più che un ipotesi. Questa notte, nella mia onda di nascita, ho vissuto un'esperienza molto forte, molto profonda, a riguardo, non è la prima volta che accade, ma la percezione e l'intensità del vissuto ha raggiunto livelli differenti dal solito. Quello che ho toccato con ogni parte di me è stato l'aspetto emozionale più estremo mai sentito prima, unito ad uno stato di distacco e di leggerezza indescrivibile, un contrasto, un contrappasso tra materia ed energia, tra l'essere dentro e l'essere fuori, insomma un'esperienza indimenticabile che ha lasciato un solco forse per l'eternità. Il vissuto di quello stato di sogno era di una crudezza indefinibile, ed io ne ero la causa, l'origine, un macigno sul mio sentiero, sul mio corpo, sulla mia anima. Io so che esiste, come viene descritto, un passaggio dopo la morte, in cui riviviamo ogni momento particolare della nostra vita, collegato ai nostri movimenti, ai nostri gesti, alle nostre parole nei riguardi di coloro con i quali abbiamo condiviso momenti della nostra esistenza. L'ho sempre sentito, poi dopo ieri notte quello che per anni è stato un forte sentire, che ha guidato sempre più i miei passi in ogni attimo della mia esistenza, come dicevo, l'ho potuto toccare con tutte le corde esistenti in ogni dimensione della mia materia oltre quella energetica. L'aspetto della coscienza legato alla memoria ha a che fare con un filo che tiene la nostra esistenza legata ad ogni evento vissuto, nella sua totalità, in ogni passo che abbiamo appoggiato per terra, ogni piccola traccia che abbiamo lasciato, ogni seme che abbiamo lasciato nell'incontro con altre anime, alle sequenze alle quali abbiamo dato inizio, alle parti di noi e di loro che hanno messo in opera i disegni previsti perchè ognuno disponesse sul telaio le proprie trame e producesse il tessuto che riveste l'intero universo. Al di là delle storie e di improbabili interpretazioni frutto di una visione dal basso parziale e frammentaria, c'è una magia invisibile che lavora per noi, con noi. E' questa energia che profondamente incide, che profondamente si nasconde a sè ed a noi che si aspetta di essere svelata o rivelata, e questo è possibile quando manteniamo presente la reale memoria di ogni nostro passo, questa è la consapevolezza, mantenere fuori dalle nostre identità ed identificazioni, ogni significato dello spazio e del tempo che abbiamo attraversato, leggere al di fuori di esse, leggere nei solchi lasciati dal nostro passaggio i simboli che abbiamo cavalcato, non è possibile nè auspicabile che il nostro passaggio rimanga confinato nel sonno di un accadere estraneo a noi, se non nella misura che o ci sentiamo artefici di un tutto senza vedere che non vale niente, o di un niente prodotto da altro o da altri, la memoria viva di ogni nostro momento in cui eravamo presenti è l'immagine eterna che ci rende cocreatori del nostro spazio nello spazio, questo è il momento esatto per ricapitolare la nostra vita e rimetterci in gioco, è il momento che decidiamo di rinunciare alle sofferenze alle colpe alle responsabilità ai giudizi alle valutazioni, è il momento di vivere l'Uno, l'Assoluto affichè possiamo sentirci un tutt'Uno, un insieme, che non può rinunciare neanche ad una piccola parte di Sè e del Sè se vuole desidera e anela ad una Verità.
Memoria storica e stati di consapevolezza
Ricordare gli accadimenti e le persone con le quali si è orientato il corso della nostra vita sino ad oggi è un importante attraversamento verso la comprensione della nostra esistenza. Un ipotesi del passaggio dalla vita alla morte comprende la visione di ogni minimo particolare delle nostre manifestazioni in vita, che precede il primo passaggio di stato, per me, molto più che un ipotesi. Questa notte, nella mia onda di nascita, ho vissuto un'esperienza molto forte, molto profonda, a riguardo, non è la prima volta che accade, ma la percezione e l'intensità del vissuto ha raggiunto livelli differenti dal solito. Quello che ho toccato con ogni parte di me è stato l'aspetto emozionale più estremo mai sentito prima, unito ad uno stato di distacco e di leggerezza indescrivibile, un contrasto, un contrappasso tra materia ed energia, tra l'essere dentro e l'essere fuori, insomma un'esperienza indimenticabile che ha lasciato un solco forse per l'eternità. Il vissuto di quello stato di sogno era di una crudezza indefinibile, ed io ne ero la causa, l'origine, un macigno sul mio sentiero, sul mio corpo, sulla mia anima. Io so che esiste, come viene descritto, un passaggio dopo la morte, in cui riviviamo ogni momento particolare della nostra vita, collegato ai nostri movimenti, ai nostri gesti, alle nostre parole nei riguardi di coloro con i quali abbiamo condiviso momenti della nostra esistenza. L'ho sempre sentito, poi dopo ieri notte quello che per anni è stato un forte sentire, che ha guidato sempre più i miei passi in ogni attimo della mia esistenza, come dicevo, l'ho potuto toccare con tutte le corde esistenti in ogni dimensione della mia materia oltre quella energetica. L'aspetto della coscienza legato alla memoria ha a che fare con un filo che tiene la nostra esistenza legata ad ogni evento vissuto, nella sua totalità, in ogni passo che abbiamo appoggiato per terra, ogni piccola traccia che abbiamo lasciato, ogni seme che abbiamo lasciato nell'incontro con altre anime, alle sequenze alle quali abbiamo dato inizio, alle parti di noi e di loro che hanno messo in opera i disegni previsti perchè ognuno disponesse sul telaio le proprie trame e producesse il tessuto che riveste l'intero universo. Al di là delle storie e di improbabili interpretazioni frutto di una visione dal basso parziale e frammentaria, c'è una magia invisibile che lavora per noi, con noi. E' questa energia che profondamente incide, che profondamente si nasconde a sè ed a noi che si aspetta di essere svelata o rivelata, e questo è possibile quando manteniamo presente la reale memoria di ogni nostro passo, questa è la consapevolezza, mantenere fuori dalle nostre identità ed identificazioni, ogni significato dello spazio e del tempo che abbiamo attraversato, leggere al di fuori di esse, leggere nei solchi lasciati dal nostro passaggio i simboli che abbiamo cavalcato, non è possibile nè auspicabile che il nostro passaggio rimanga confinato nel sonno di un accadere estraneo a noi, se non nella misura che o ci sentiamo artefici di un tutto senza vedere che non vale niente, o di un niente prodotto da altro o da altri, la memoria viva di ogni nostro momento in cui eravamo presenti è l'immagine eterna che ci rende cocreatori del nostro spazio nello spazio, questo è il momento esatto per ricapitolare la nostra vita e rimetterci in gioco, è il momento che decidiamo di rinunciare alle sofferenze alle colpe alle responsabilità ai giudizi alle valutazioni, è il momento di vivere l'Uno, l'Assoluto affichè possiamo sentirci un tutt'Uno, un insieme, che non può rinunciare neanche ad una piccola parte di Sè e del Sè se vuole desidera e anela ad una Verità.