terrarisonante

La vacuità degli intenti


Oggi guerriero planetarioStamattina a completamento di sensazioni antiche che aleggiano nell'aria, ho letto un post su un blog amico riguardante sempre il tema del momento, anche perchè altri non ve ne sono più. Parlava della visione remota Tibetana, che vede un intervento extraterrestre nel 2012, per fermare il nostro processo autodistruttivo. In altre parole, al di là del fatto che gli extraterrestri tuttora e già da tempo intervengano continuamente sulle nostre cose per tamponare gli effetti creati dalle nostre folli modalità di vita, questo aspetto fa riflettere su un punto. Io da sempre non ho mai amato le mode, le apparenze, ma soprattutto non ho mai amato alcune peculiarità del nostro sistema pensiero, in definitiva mi sono sempre sentito estraneo, e dall'età di 10 anni ho  pensato che qualche forma di vita extraterrestre sarebbe venuta a salvarci o a darci una dritta, che è lo stesso. Sono cresciuto a margine delle mode del momento, sempre scetticamente, una volta c'era la sinistra, un certo modo di essere, di vivere, diciamo un nuovo, tutti conosciamo anche vagamente lo spirito del 68', e molti si sono lanciati in quello spirito critico verso il sistema e ne hanno fatto un mito, quella era una sorta di new age, sotto il profilo politico, ma vi erano presenti anche fenomenologie spiritualistiche che si abbracciavano vicendevolmente, insomma era uno spirito nuovo, molti ci hanno creduto, molti si sono costruiti un immagine, molti attraverso questo sono entrati nel sistema, si sono realizzati, sono stati riconosciuti, in parte fagocitati dal sistema stesso, in parte hanno prodotto un sistema, non molto dissimile negli effetti e nei risultati dal vecchio sistema conservatore, in qualche occasione anche superandolo con azioni e pensieri così distanti dalle origini, che nessuno se ne sia accorto. La mia non vuole essere un indagine politica, ma solo un'osservazione di una fenomenologia. Da diversi anni ad oggi, un altro fenomeno ha preso piede ed è diventato una moda, perchè noi alle mode non sappiamo proprio resistere, la spiritualità. In maniera fenomenica analoga su alcuni aspetti, tipo darsi un immagine, questa è l'attrazione più incisiva delle mode, lo spiritualismo ha attechito in una larga fetta di persone, ed ha generato un movimento, si di pensiero, ma anche di una serie di aspetti tipici appunto del nostro stile di vita, da quello commerciale a quello professionale, qualcuno dice che la conoscenza o le arti guaritive debbano essere donate gratuitamente, ma questo forse è troppo per noi da cogliere, abituati a dare contro valore alle cose, semplicemente con una dazione in denaro, spesso direttamente proporzionale alla sua quantità. Forse sarò strano, ma questa non è una novità, ma per me la spiritualità è un fatto intimo, come la fede e come qualche altra cosa, semmai è un certo modo di vivere, di essere, certo non di apparire. Ho sempre pensato, anzi ho sempre saputo, che l'illusione di aiutare gli altri attraverso essa fosse legata a delle circostanze molto ristrette e comunque collegate a circostanze precise operative, quanto talvolta addirittura occasionali, che non è parlando e mostrandosi saggi o discepoli o maestri che cambia lo stato delle cose, anzi, questo spesso funziona da soporifero, funziona meglio avere a che fare con un bieco materialismo o con circostanze forti di vita, perchè è solo vedendo toccando il buio che possiamo comprendere la luce, a quante crisi mistiche abbiamo assistito. In definitiva tutta questa premessa racchiude il senso  che la spiritualità intesa così non paga, e non cambia di una virgola l'essenza delle nostre cose, tranne le buone intenzioni, e un'estetizzazione del parlare, il risultato è sempre sul campo. Il campo dice, e qui entra il guerriero planetario, cioè l'intelligenza, il porsi domande intelligenti e con il tono della manifestazione, che noi da soli non ce l'abbiamo fatta, non ce la faremo, e che dovrà arrivare qualcuno da fuori a farcelo vedere, a salvarci, questo lo sapevo a 10 anni, e forse non mi piace l'idea che a 48 non sia cambiato nulla, tenendo presente che il significato del tempo è una variabile, non una sequenza aritmetica, ma logaritmica, e la nostra evoluzione degli ultimi 40 anni, vale per circa tre secoli passati, come parametro di riferimento di crescita. questi sono i fatti, poi si può vederla, come sempre, con spirito diverso.