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Perchè la visione degli ego e delle dualità è ormai anacronistica


I nove decimi dei problemi della psicologia ordinaria ed anche la maggior parte delle trame dei romanzi, delle poesie,dei drammi, delle leggende, dipendono dai rapporti di reciprocità tra i tipi umani, cioè tra l'interazione tra i diversi tipi di essenza.Dall'alba della storia, l'uomo non hai mai smesso di essere affascinato da questo coacervo di manifestazioni ed espressioni altamente differenziate, simbolo portante dei fenomeni legati alla dualità. La sua vita ordinaria è caratterizzata nel quotidiano dai sentimenti di speranza, di invidia, di paura, dolore, ammirazione, desideri.. tutti aspetti, spesso intrecciati tra loro, e sui quali una spiegazione gli sfugge continuamente. Nel mondo, pur tuttavia, l'esistenza dei tipi è indispensabile allo svolgimento dei processi vitali, essendo ogni tipo una specifica funzione di un ordine, che come tale venga inteso, cioè inteso come un cosmo a sè stante. La peculiarità di un cosmo, parole che deriva dal greco e con la quale si intende appunto un ordine, è quella di essere un organismo in itinere che contiene tutte le possibilità, incluse quelle di divenire più radiante o più consapevole, a secondo della sua natura. La terra è un cosmo, il nostro sistema solare è un cosmo, l'uomo è un cosmo.Gli uomini sono cellule di una civiltà, cellule di molti tipi diversi, vi sono agricoltori e contadini, che come le cellule degli organi e dei succhi digestivi hanno il dovere di preparare il cibo per il nutrimento dell'organismo come un intero. Ci sono mercanti che come le cellule ematiche distribuiscono i vari prodotti dell'organismo in tutte le sue parti. Vi sono i muratori, ingegneri ed architetti che costruiscono le città, i villaggi, le fabbriche e le linee di comunicazione, che corrispondono ai diversi tessuti ed organi. Vi sono soldati e poliziotti che come i prodotti immagazinati delle ghiandole surrenali, sono pronti a correre in difesa dell'intero organismo quando è in pericolo. Vi sono scienziati, inventori e pensatori che rappresentano le cellule della corteccia cerebrale ed il macchinario intellettuale, poeti, artisti e mistici che corrispondono a quella parte del sistema nervoso che è il conduttore della vita emozionale, e infine vi sono i criminali di tutti i tipi, da ladri a falsi profeti che hanno un ruolo simile a quello dei veleni che danno origine alle malattie. Questa analogia contiene un aspetto altamente simbolico, ma anche un aspetto reale, materico e quindi osservabile nei suoi svariati aspetti. Tutto questo visionato ed allargato all'aspetto duplice, cioè considerando il lato anima, quello interagente con i mondi superiori e invisibili, ci mostra appunto in cosa consista quel viaggio spirituale alla ricerca del sè e quindi dell'autoconsapevolezza, che parte dal presupposto del riconoscimento del sè, riconoscimento che ha a che fare con la nostra funzionalità come cellula dentro organismi più grandi (invisibili) ed anche alla percezione quindi del cosmo contenuto dentro di noi, oltre che di quello che ci contiene, perchè l'universo è un composto di cosmi tutti uniti e compenetrati che svolgono ognuno la loro funzione individuale.  Un anima infatti è proprio quella che unisce tutti i tipi (di essenza) li riconcilia  e dà la comprensione sia delle parti che dell'intero. Il viaggio esperienziale dell'uomo sulla terra consiste nell'estrapolare la sua essenza dai veli della personalità costruita e di nutrire l'embrione dell'anima attraverso il riconoscimento della sua funzionalità (essenza) nell'ordinario stato di coscienza abbiamo una percezione cellulare e minerale delle cose, ma conteniamo al nostro interno materia molecolare ed elettronica, la stessa materia che troviamo negli stadi e dimensioni adiacenti ai nostri, a quegli stadi superiori a cui siamo sottoposti, in tutti i sensi, quando nell'ordinarietà delle nostre percezioni, non cogliamo o possiamo cogliere i disegni tracciati da quella materia(energia) non riconoscendo appunto le leggi che la muovono, a questo, semplicemente, serve la Via della consapevolezza, perchè appunto si possa vedere e ci si possa muovere meglio nei territori nei quali siamo venuti ad immergere le nostre nuove esistenze.