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Il lato ombra dei maestri spirituali


Esiste un lato ombra dei maestri spirituali, esso è dato dall'intento e dallo spirito che quei maestri producano nei loro seguaci o in parte nei lettori destinatari dei loro scritti.Ogni maestro spirituale, definito come tale, è un essere umano alle prese con il suo percorso personale e produce, rielaborando il proprio tema, il proprio simbolo, un atto creativo. Quell'atto creativo si manifesta come una nuova visione del mondo, dei suoi aspetti più pregnanti, e nella fattispecie di un mondo che ha comunque a che fare con l'aspetto anima, nel senso stretto del termine, ma anche nel senso lato.Il senso largo è dato dall'intento univoco di nutrire e sviluppare l'anima dei destinatari  del suo atto creativo. Ora nel caso in cui vi sia stato un seguacismo più o meno pratico, con il maestro in vita e uno scambio reale, per quanto dispersivo, o nell'ipotesi che vi sia stata una simpatizzazione solo relativa ai suoi testi, c'è un elemento che è la chiave di tutto. Questo elemento è relativo all'essenza stessa del maestro, al suo intento consapevole, e soprattutto all'effetto che tutto questo avesse prodotto in quei destinatari.  L'aspetto precario ed in qualche modo critico di questo è dato dal fatto che dietro ad un certo tipo di comunicazione,  vi è una concettualità che ha una sua propria vita e può essere scissa dall'aspetto animico, può tradire l'intento e lo spirito, può andare a terminare la sua corsa nelle parti mentali dei destinatari, andare a nutrire in maniera distorta i propri temi ed i propri simboli, producendo così in vece di un sano nutrimento dello spirito, un comodo cuscino intellettuale a protezione della propria immagine di sè. Il senso della nostra vita è quello di mettere a nudo, quindi di avere dubbi su tutto ciò che possa apparirci comodo ed estemporaneamente applicabile, in altre parole di svegliarci ed essere liberi, dove quella libertà si traduce nella consapevolezza di essere gli unici responsabili delle nostre cose, senza delegare ad altri la possibilità o impossibilità di fare i nostri passi. In definitiva quando ci avviciniamo ad un maestro, sia esso in carne ed ossa, o solo un'immagine che ci arrivi attraverso i suoi scritti, dobbiamo praticare non solo la comprensione intellettuale e concettuale, ma anche un avvicinamento al suo sentire, penetrarlo al di là delle parole in sè, leggere nella sua anima, cogliere infine cosa realmente stesse dicendo a sè stesso quale simbolo stava lavorando o aveva lavorato perchè se ne possa apprezzare l'intento ed integrarlo dentro di noi. Il nostro risveglio reale dipende in tutte le circostanze da un passaggio di stato, ed il fine primo ed ultimo di ogni vero maestro, il senso stesso della sua esistenza dipende esclusivamente dal risultato che ottiene, in merito a questo risveglio, sui destinatari del suo sentire, delle sue visioni, e della sua capacità di entrare negli spazi sacri dormienti, piuttosto che in quelli addormentati e apparentemente presenti delle nostre menti.