animabio

undici cosa?


non, non partecipo volentieri all'orgia mediatica per questo mortiversario, perchè nessuno si è mai curato di commemorare la  Naqbah dal 1948, un orrenda ferita storica che ha creato generazioni di profughi e guerre infinite. Lungi da me di essere contro la religione e la comunità ebraica, ma civile protesta contro il sionismo e la sua interpretazione di patria per  i perseguitati costruita perseguitando i legittimi abitanti della medesima terra, persino lo yad vashem venne costruito su un insediamento palestinese, civile protesta per  quella che è stata la prima repubblica confessionale, anzi tribale del mondo moderno, che come tale prevede un primato confessionale e una discriminazione de facto nei confronti di chi non le appartiene e ne è tagliato fuori (si può essere ebrei solo per nascita, mai per conversione) ed è questa la vera drammatica radice di tutte le guerre e di un risentimento infinito che strage dopo strage ( Ricordatre Sabra e Chatila? per molto tempo gli oltre  tremila morti non ebbero nemmeno tomba, figuriamoci commemorazioni...) ha portato all'attentato delle due torri. Dobbiamo riflettere sul nostro mondo occidentale, sull'imperialismo dell'America che ha distrutto un paese sovrano come l'Iraq, sul decennale "embargo  ONU" che causò la strage infinita, inassolvibile di centomila bambini iracheni. Penso che gli USA quel giorno conobbero la forza della disperazione, l'urlo selvaggio di un terrorismo che è andato a colpire attraverso l'anello debole e vitale del trasporto aereo, ma unterrorismo che ha radici in un desiderio di rivalsa e un odio che ha radici lontane e si è alimentato nel tempo, ma grazie a una noncuranza colpevole, una "distrazione" e un odio verso la Palestina e le sue legittime aspirazioni e un sostegno cieco e colpevole al sionismo. Oggi celebriamo cosa se non i frutti avvelenati della dinastia Bush e l'incapacità di Obama a gestire il presente?