animabio

Passeggeri


Eric vide quella donna dalle belle labbra e dai capelli corti e le sorrise,lei rimase perplessa e poi sedette sul posto di fronte.Il finestrino rigato dalla pioggia non permetteva di vedere il panorama sfuggente. "Ehm" disse la donna. Eric lo ritenne un inizio di conversazione "Io sono diretto a Villabianca." La donna ebbe mezzo sorriso "A Borgonuovo." "Da bambino mi creava angoscia il pensare alle strade: non sapevo dove finissero.Poi in vacanza,osservando la statale provavo vertigini a pensare che mi avrebbe potuto ricondurre a casa. "Conosco il modo di pensare dei bambini,ho due figli.Uno per la verità è adolescente." "A Borgonuovo c'è un caseificio." "Non amo i formaggi." "Come i Giapponesi,semplicemente non li concepiscono. Inacidire il latte? Disgustoso!" La donna sorrise "Sempre la risposta pronta,lei ci gioca con le parole." "Aspirante scrittore..." "Pubblicato alcunché?" "No,ho però uno scaffale di manoscritti." "Come il ' poeta che non ha mai scritto niente ' quello della canzone di Ligabue,'AAA qualcuno cercasi ',mi sembra." Eric batté le palpebre "Lei è amara.Eppure sembra una donna felice." "Preferirei la definizione 'donna normale ' con figli e problemi. Se permette ascolterei un po' di musica.”La donna schiuse la borsetta e prese un mp3 player e gli auricolari, e si estraniò per un buon tratto,ma faticava a tenere gli occhi aperti e non voleva appisolarsi di fronte a quel tipo,non che lo temesse,quello aveva l’aria tranquilla,paffutello,piccoletto,solo gli occhi la facevano sentire a disagio,lui tendeva a piazzarteli nei tuoi,chissà perché,del resto al suo arrivo l’aveva guardata come facevano tutti gli uomini, dall’orlo della gonna,al petto,al viso,a scansione,ma invece di insistere sul davanti aveva scelto di scrutarle gli occhi. Gli sorrise e lui ricambiò. Lo chiamò Micky Mouse, Micky Mouse De Sade,come una giornalista definì Jim Morrison a suo tempo. “Non c’è molto per Borgonuovo.” gli disse. “Già. E’ stato un bel viaggio.” “Mmh. Anch’io scrivo un po’” le era sfuggito,vai a sapere perché. “Davvero? “ “Su un blog ,soprattutto. Sa cosa sono i blog?” Lui guardò altrove “Per un motivo o per l’altro non riesco a scrivere sui blog.ci sono persone che lo fanno tutti i giorni,ma preferisco scrivere per me,sui miei fogli.Ho tenuto anch’io un diario,ma il blog,proprio..” “Pazienza,nemmeno io scrivo tutti i giorni,per me il blog è un archivio,metto via dei pensieri e delle immagini che ogni tanto scorro. Mi aiuta. Evito di commentare su altri blog, che raramente frequento,evito di ribattere sui commenti altrui per non restare invischiata in polemiche insensate. Sa che ci sono blogger che hanno cancellato il loro blog per un bisticcio virtuale?” “Mmh” Il convoglio rallentò e quando fu sul punto di arrestarsi la donna prese borsetta e riviste e si alzò “Buon proseguimento” “Buon arrivo” sorrise Eric. Solo quando la donna ebbe percorso il marciapiede fino al sottopassaggio Eric si accorse della piccola agenda blu rimasta fra cuscino e bracciolo. La prese con due dita, ma resistette alla tentazione di curiosare,non era giusto poi pensò che lei l’avrebbe cercata invano e si sarebbe crucciata,allora la schiuse e cercò i dati personali..