animabio

Il giorno di festa


“Il giorno di festa non è solo riposo,interruzione della fatica,è anche rispondere ad altri bisogni e forme di relazione,trame di vita  in comune,il giorno in cui si costruiscono passioni,convinzioni diffuse ed esplorazioni di comunanze ,verifiche di vincoli....”Parto da questa frase dal sapore sociologico,annotata anni fa da una rivista  per rispondere a LallaBe riguardo alla sua insofferenza per la domenica. E’ chiaro che se si vive male il giorno di festa è perchè qualcosa in questo discorso è venuto meno poichè la festa non è un banale  spazio vuoto casualmente messo lì fra i giorni lavorativi,ma è caratterizzata del senso che ognuno le dà. Per alcuni è solo totale svacco, per altri è la tradizione della gita fuori porta, o la passeggiata nel parco,del ristorantino,per altri è purtroppo lavoro oppure pulire, lavare e stirare per la settimana,visto che gli altri giorni il lavoro non lo permette oppure in qualche momento della propria vita la domenica è stata ognuna di queste attività extra lavorative. Mi viene alla mente il caso di una donna anziana che conosco ,ricca e bigotta, per cui la messa di metà mattina ,sempre nella stessa parrocchia è l’appuntamento fondamentale della settimana se non della vita; anche se rispettando ugualmente  il precetto questa donna potrebbe andare in un’altra chiesa o  al sabato o alla domenica sera,lasciando  spazio per  incontri o gite. L’importante  quindi è dirsi che non c’è uno schema fisso sul quale sclerotizzarsi,ma una varietà di appuntamenti da metterci dentro.A me sembra che il problema di qualcuno sia di non avere questi appuntamenti,il problema  magari è di aver delegato qualcuno che so,  al destino,al proprio partner o alla famiglia  di decidere  cosa fare alla domenica.