Crash

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Oggi, leggendo un post sulla fine del mondo mi sono ricordato di quando, da piccolo ho letto l'apocalisse. Ero in un periodo pseudo religioso, in cui ogni volta in cui dicevo una parolaccia chiedevo scusa a Dio (o a Gesu' fate voi) di averlo fatto. In piena trance mistica quindi mi avvicinai con fede alla Bibbia: iniziai a leggerla dalla prima pagina, come un romanzo. Ma non andai molto lontano: mi ruppi le palle non appena lessi la descizione di tutta la progenie di Romolo e Remo fino ad arrivare a Gesu'. Arrivai a Gesu' quindi, ma non andai oltre. D'altronde quello che c'era tra la storia di Adamo ed Eva e l'Apolcalisse  mi era stata innumerevoli volte propinata al catechismo, cosi' come la storia del popolo ebreo a scuola. Senti' a quel punto il desiderio morboso di saltare subito all'Apocalisse. Meravigliosa. La descrizione della fine del mondo e' grandiosa, di una poetica sublime, di una immensita' tetra ed affascinante. Immagini immense, credibilmente soprannaturali, attraenti.E' forse la lettura che ha stimolato piu' di ogni altra la mia fantasia.Mi ricordo che quando ero piccolo, non avendo i miei soldini a sufficienza per (o non volendo come temo)  comprarmi giocattoli ero solito disegnarli sui cartoni di mutande o di scarpe lasciati dal mercato che si teneva dalle parti di mia nonna il giovedi' mattina e poi ritaglierne i contorni (ricordo che quelli delle camicie erano i migliori, morbidi da tagliare e abbastanza resistenti) quindi giocare. Ecco dopo aver letto l' Apocalisse i soggetti non erano piu' i cartoni animati o i giocattoli mai avuti, ma quelle grandiose e ridondanti immagini, che invece di spaventarmi mi affascinavano.Non ho piu' smesso di disegnare, ho ancora il cassetto pieno di scarabocchi. Il professore del liceo comunque ha stroncato ogni mia (seppur limitata) velleita' artistica. Quella della scuola media invece mi stimolava e gradiva i miei disegni. Tant'è. Il mondo e' bello perchè vario.Prosit.