ANIMA DOLCE...

Io dico BASTA alla violenza sui bambini!


"Cassandra mi guardò. Era un'espressione quieta,scrutatrice,e quando la guardai a mia volta sostenne solo un attimo il mio sguardo e poi distolse gli occhi.<Posso raccontarti una cosa?>,domandò alla fine.<Sì,certo>,risposi.<Quando ero piccola>,disse,< zio Beck mi faceva da baby-sitter tutto il tempo. Non so dove andasse mio padre,so solo che non stava molto in casa,mentre zio Beck sì.>Rimasi seduta in silenzio.<Quando ero a letto,si infilava sotto le coperte insieme a me e mi toccava. Mi metteva le mani dappertutto.><Non mi piacerebbe affatto>,commentai,< se qualcuno lo facesse a me.><Non potevo farci niente. Se gli dicevo di andare via,lui mi tappava le bocca con le mani. Una sulla bocca e una intorno al collo. Diceva: "Potrei spezzarti il collo come un fiammifero,puttanella". Penso proprio che parlasse sul serio.>Annuii leggermente.<Non poteva mettermi il cazzo nella figa perchè doveva tenermi in quel modo,con una mano sulla bocca e una attorno al collo. Perciò me lo metteva nel buco del culo.>Tacque. Non mi guardava,anzi,teneva la testa voltata dall'altra parte,con lo sguardo abbassato a terra.<Fa tanto male>,sussurrò pianissimo. <Mi faceva così tanto male. Volevo piangere e piangere e piangere.>Annuii.<Non potevo. Lui odiava sentirmi dire che non mi piaceva,pregarlo che la smettesse. Si arrabbiava tantissimo quando gli dicevo così. Mi gridava: "Puttanella,tu lo vuoi,lo so benissimo. Ne vuoi sempre di più. Perciò adesso non dire stronzate." Ma odiava ancora di più quando mi vedeva piangere: andava proprio su tutte le furie. Certe volte metteva a terra un foglio di giornale e ci cagava sopra,poi prendeva lo stronzo e me lo ficcava in bocca. Diceva che siccome dicevo stronzate,eccomi servita una bella merda che mi avrebbe fatta rimanere zitta.> Pausa. <Adesso quando piango sento sempre il sapore di merda in bocca.>Silenzio.Cassandra era ancora china sul bracciolo destro della poltrona,la testa contro la mano,l'altra mano stretta al gomito. Aveva un'espressione distante,assorta.<Tutto questo suona orribile,Cassandra. Hai vissuto un periodo terribile,quando stavi da tuo padre. Davvero terribile>,dissi piano.Un cenno quasi impercettibile della testa.<Mi dispiace veramente tanto. Tuo zio Beck ti ha fatto cose bruttissime,cose che non dovrebbero mai succedere a una bambina.>Una lacrima le colò giù dall'angolo dell'occhio. Non fece il minimo sforzo di asciugarla.<Ma quei tempi sono finiti,Cassandra. Non ci sono più. Tu adesso sei con la tua mamma,al sicuro.><Ma la mia mamma non mi ha tenuto al sicuro.><Tua madre allora non sapeva che cosa avrebbe fatto tuo padre,adesso lo sa. Ora la situazione è diversa. Il fatto che una cosa sia successa nel passato non significa che si ripeterà. Ora sei al sicuro,zio Beck non c'è più.><Sì,invece>,rispose a voce bassissima e mi guardò,uno sguardo breve ma privo di ambiguità.La guardai anch'io.<Perchè quel che hai detto è vero.>Emise un lungo sospiro.<Hai detto che avevo un Tormento dentro di me. E' proprio così. Ed è lì che vive zio Beck adesso,esattamente come hai detto tu. E me lo porto dietro dovunque. Anche quando non voglio,me lo vedo davanti agli occhi,zio Beck. Anche qui. Se c'è troppo silenzio,se non sto attenta,me lo vedo addirittura davanti agli occhi. Me lo sento addosso,che mi fa quelle cose orribili.><Quindi è ora che tu te ne liberi,Cassandra. Lui non pappartiene alla tua testa. Quello è un posto privato,solo tuo.>Cassandra mi scrutò con i suoi grandi occhi scuri.<Magari pensi che zio Beck sia troppo forte>,continuai.<Hai dovuto viverci tutti questi anni. Probabilmente è difficile crederti capace di liberartene,visto che è stato così potente.>Annuì appena.<Ma è proprio questo che intendevo quando dicevo che dobbiamo stare tutti dalla stessa parte. Se lavoriamo insieme,se tu e io e le infermiere e i dottori e tua madre e il tuo patrigno ci uniamo tutti insieme nella stessa squadra,allora saremo in tanti,saremo più forti. Potremo sconfiggerlo,farlo andare via.>Continuò a guardarmi con un'espressione indecifrabile.<Lo capisci? Capisci come funziona? Tutti noi dalla stessa parte insieme>,dissi alzando la mano con le dita allargate,< e solo zio Beck da questa parte.> Alzai solo un dito dell'altra mano. < Vedi? Saremo più forti,no? Una persona da solo non può combattere contro tutte queste altre.>Annuì.<Mentre così non saremo altrettanto forti,ti pare?>,domandai sollevando quattro dita di una mano e due dell'altra. <Perchè così siete tu e zio Beck insieme da questa parte e il resto di noi dall'altra. Così sarebbe più difficile.><Io non sto mica dalla parte di zio Beck. No di certo.><Ecco perchè devi smetterla di proteggere quel Tormento: perchè è lì che lui vive. Quando tu proteggi quel posto,proteggi anche lui. Devi passare dalla nostra parte in modo che riusciamo a stanarlo lì.<Sarà una bella lotta>,soggiunsi. < E ti farà anche soffrire un pò,perchè dovrai entrare dentro la Stanza del Tormento per scoprire dove se ne sta rintanato e poi cacciarlo via con la forza. Però si può fare,Cassandra. Possiamo farlo andare via. Non deve restare tutto così com'è.>Non reagì. Ancora accasciata sul lato destro della poltroncina arancione,con la testa appoggiata al bracciolo di metallo,si limitava a vagare con lo sguardo davanti a sè.<Sei convinta?>,le domandai.Ci fu una lunga pausa,poi annuì lentamente.< Allora vuoi provarci?>,domandai.Di nuovo una pausa,stavolta ancora più lunga. Se ne stava completamente immobile,in silenzio. Il suo sguardo privo di fuoco era vacuo come quello di una morta. Poi alla fine i suoi occhi riacquistarono vita e li girò verso di me. Con un lievissimo cenno del capo disse : <Okay>. "Cassandra,9 anni.Tratto da "Bambini del silenzio",Torey L. Hayden.