Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 03 Luglio 2008 da gattina97

Caratteristiche

Il gatto è dotato di un'eccellente vista grazie alla quale può vedere in condizione di scarsissima luminosità grazie al Tapetum lucidum  situato nella retina e riflettente la luce che entra nell'occhio se è buio. Percepisce la profondità e l'estensione delle cose per merito della sua visione binoculare, mentre di giorno la sua vista perde alcune potenzialità. Ha una forte percezione del movimento, ma non distingue bene i dettagli; inoltre si ritiene che distingua una parte dei colori, anche se non riesce ad individuare il colore dei dettagli minuti, come la maggior parte dei mammiferi.

Esemplare di gatto persiano
Esemplare di gatto persiano
Il persiano è il gatto domestico per antonomasia. Particolarmente sornione, dorme molto e si nutre diverse volte al giorno
Il persiano è il gatto domestico per antonomasia. Particolarmente sornione, dorme molto e si nutre diverse volte al giorno

Il suo udito è molto sensibile: infatti riesce a captare rumori molto diversi e distanti (anche alcune fasce di ultrasuoni) distintamente sia con un orecchio che con l'altro; al contrario, percepisce male i toni bassi.

Anche l'olfatto del gatto è altamente sviluppato: riesce a sentire l'odore della femmina a centinaia di metri di distanza.

Ha un senso del gusto molto sviluppato grazie al quale può percepire una minima variazione nel sapore dell'acqua. Poco valutabili dal gatto sono i sapori dolci. La sua lingua è coperta da piccole papille che la rendono molto ruvida, e gli permettono di snodare il pelo durante la sua toelettatura (salvo casi particolari, i gatti si "lavano" ogni giorno) e di raschiare la carne dalle ossa.

I baffi di questo felino sono chiamati vibrisse, molto importanti per la sua stabilità e per percepire gli ostacoli; è anche grazie ad esse che riesce ad orientarsi nel buio più assoluto. Un altro utilizzo delle vibrisse è quello di riuscire a percepire le dimensioni dei piccoli spazi.

Riproduzione

La gatta diventa fertile, normalmente, a circa 6 mesi di vita. Essendo un animale poliestrale stagionale, l'estro si manifesta due volte all'anno con diversi episodi ravvicinati di pochi giorni. L'accoppiamento dura pochi secondi e quando avviene le manifestazioni del calore scompaiono e inizia la gravidanza. La gestazione dura circa 60 giorni. Il numero dei cuccioli nati è molto variabile ma in genere va da 2 a 5, minore nelle primipare.

La gatta gestante sceglie con molta cura il luogo del parto, preferendo luoghi sicuri e, frequentemente, nascosti. I neonati vengono alla luce uno alla volta, ad intervalli di alcuni minuti. Con l'ultimo viene espulsa la placenta che viene mangiata dalla partoriente che ne trae un'importante fonte nutritiva.

Dopo un paio di settimane gli occhi dei cuccioli si aprono, e in poco tempo si sviluppano tutte le altre capacità. Lo svezzamento inizia verso la terza settimana. Raggiungono la dentizione permanente all'età di sei mesi. L'induzione del calore è regolare ogni sei mesi ma subisce l'influenza dello stato di salute e del fotoperiodo. Il gatto maschio raggiunge la maturità sessuale a 6 - 8 mesi.

Il pelo
Esemplare di gattino
Esemplare di gattino

Il colore del pelo è molto vario; pare che in origine fosse di colore grigio-marrone tigrato in modo da potersi mimetizzare durante la caccia, ma ora con la domesticazione se ne trovano con pelo di tutte le tonalità e di varie lunghezze.

Il pelo assolve ad una funzione importantissima di termoregolazione, dal momento che il gatto è uno degli animali con il più elevato rapporto fra superficie epidermica e peso, essendo perciò esposto al rischio di una notevole dispersione termica. Le contorsionistiche e minuziose manovre di toelettatura hanno perciò il compito di preservare, attraverso l'azione orientante e la pulizia (eventuali elementi estranei potrebbero infatti aprire "spifferi"), la compattezza del pelo come protezione dal freddo. Ma la stessa operazione è anche un espediente per proteggersi dal calore: leccandosi infatti il gatto si inumidisce il pelo con la saliva, che evaporando lo rinfresca.

Durata della vita

Sebbene la durata media della vita di un gatto sia influenzata da moltissimi fattori, essa si aggira mediamente intorno ai 14 anni, con punte che superano ampiamente i 20-25 anni . La condizione di randagismo è considerata un fattore negativo, specialmente in considerazione di rischi di malnutrizione e di maggiore esposizione a fattori parassitistici e patologici in genere.

Co
gattino sugli scogli
gattino sugli scogli
      come comunica

Per comunicare il gatto miagola, soffia, ringhia, lecca, fa le fusa. In questo modo esprime sofferenza, gioia, necessità o altri stati d'animo.

Soffia quando è aggressivo e per spaventare potenziali nemici (anche altri gatti); miagola quando è insoddisfatto o per esprimere dolore, quando si accoppia o durante il calore, o semplicemente per "dialogare" con il proprio padrone (in questo caso esprime un desiderio di riconoscimento da parte dell'uomo); fa le fusa, principalmente, quando è contento ed appagato o per incoraggiarsi in un momento di pericolo.

In fase di aggressività, specialmente nel rapporto con altri gatti (e talvolta durante la cattura del topo), il gatto può emettere un ringhio di tonalità molto bassa e profonda, considerato l'ultimo avviso prima dell'attacco.

Non comunica solo con la voce, ma anche con il muso, sfregandolo contro chi gli è vicino in segno di amicizia (la raggiunta amicizia fra due gatti si ratifica con una sorta di bacio fra i rispettivi musi); le femmine usano strofinare un lato del collo su oggetti o sulle gambe dell'uomo, ma il gesto corrisponde solo ad una marcatura del territorio che va letta come una manifestazione di possessività esclusiva nei confronti del padrone (così che altri gatti non abbiano ad avvicinarglisi, ciò che invece fanno con anche maggior coraggio proprio per il principio della sovrapposizione delle marcature).

Quando è spaventato o aggressivo tira indietro le orecchie e tende i baffi; solleva la coda in atto di saluto oppure comunica con il corpo rizzando il pelo quando è spaventato o vuole incutere paura.

La coda ritta (con la sola punta piegata da un lato) è indice di benessere, di piacere. La coda agitata ritmicamente, talvolta sbattuta con una certa forza da un lato all'altro, è indice invece di un certo nervosismo pronto a trasformarsi in aggressività; ma va detto che lo stesso movimento è usato dalla madre per fornire un primo "giocattolo" sui generis ai cuccioli, trasmettendo loro l'istinto ad aver curiosità per le cose lungiformi in moto (per un certo tempo infatti, almeno sino allo svezzamento, la madre sopporta che la coda sia "catturata", anche con unghie e denti, dai figli).

Maschio e femmina adulti riposano
Maschio e femmina adulti riposano

Il gatto inoltre, in determinate occasioni, usa leccare altri esseri viventi. Oltre alla madre che lecca i cuccioli per stimolare dall'esterno l'avvio di alcune funzioni biologiche (ad esempio escretorie), per insegnare loro la cura del pelo e per trasmettere loro i connotati olfattivi della "famiglia", il gatto può leccare anche l'uomo con cui sia in confidenza. Diverse ipotesi sono state avanzate dagli etologi circa questa condotta, ma non si è raggiunta una certezza univoca. Si è notato come l'azione del leccare concluda invariabilmente ciascun insegnamento impartito dalla madre ai cuccioli e si è supposto che il messaggio trasmesso sia una rassicurazione (ad esempio durante l'addestramento al combattimento) che l'eventuale sorprendente dinamicità dei giochi non abbia escluso il cucciolo dalla "famiglia" riconosciuta. Un eventuale messaggio di "permanenza" nella sfera affettiva potrebbe perciò, a detta di alcuni comportamentalisti, spiegare la leccatura dell'uomo, massimamente effettuata dalle femmine.

Dall'uso materno del leccare i cuccioli, per ricordo assimilato ad istinto, il gatto deriva il piacere di essere accarezzato dall'uomo.

Ogni gatto è capace di sviluppare nel corso dei suoi primi anni una vera e propria "personalità", facoltà che lo rende un apprezzato animale di compagnia. Sebbene molti suoi comportamenti siano poi antropizzati, e quindi considerati in termini squisitamente umani, è bene comunque tenere a mente che un gatto, in genere, non ragiona come noi.

Animale domestico, ma non troppo
Esemplare di gatto domestico a pelo corto
Esemplare di gatto domestico a pelo corto

Il gatto è un animale di relativamente recente addomesticazione e per questo conserva una sua naturale diffidenza e indipendenza. Differentemente dal cane, il gatto non considera l'uomo come parte delle gerarchie riconosciute, ne conosce però l'utilità della simbiosi e ne teme le proporzioni dimensionali. Non sviluppa quindi un rapporto sottomesso verso un "capobranco", anche perché difficilmente si integra in branco, ma solo una sottomissione utilitaristica, finalizzata ad esigenze di protezione e di nutrizione, del tutto temporanea, destinata cioè a scomparire celermente nel caso venissero a mancare gli elementi di vantaggio.

Il gatto instaura con l'uomo un rapporto di quasi parentela e considera l'uomo come una sua madre sostitutiva. Se questa "madre" viene a mancare, può facilmente riorganizzarsi e sopravvivere senza, oppure cercare una figura sostitutiva. Nella convivenza con l'uomo il gatto rivela la sua rilevante capacità di adattamento e di continua riconsiderazione delle priorità vitali. Fra queste, la protezione è un elemento di primissimo piano, dato che il sonno è la fase più pericolosa e che il gatto vive dormendo per i due terzi del proprio tempo. Lo è ben più della priorità di alimentazione, dato che il gatto è capace di sopravvivere per circa un mese senza mangiare e per molti giorni senza bere, ed in ogni caso in mancanza dell'uomo trova comunque modo di mettersi in caccia. La rassicurante presenza umana può dunque indurlo a stabilire i suoi ritmi in modo da far coincidere i turni di veglia del felino con quelli del sonno del suo padrone, cui non resta che accudire un compagno la cui presenza appare per questo poco dinamica. Anche le caratteristiche feline, ben attrezzate per la caccia notturna, contribuiscono a tendenzializzare questo tipo di soluzione.

Gatti randagi di paese
Gatti randagi di paese

Fra gli istinti del gatto però, vi sono anche quelli dell'affettività e, in taluni esemplari che per storia genetica od individuale vi siano inclini, può svilupparsi anche un animus protettivo nei confronti dell'uomo. Al contrario di ciò che si pensa, infatti, il gatto si affeziona alle persone e cerca di creare con esse un rapporto soddisfacente per entrambi, non solo di tipo utilitaristico. La quotidiana passeggiata sostituisce per esempio l'istinto al controllo accurato del proprio territorio, che i gatti eseguono metodicamente e con regolarità quasi meccanica. Per effettuarla, ove costretto, il gatto studia con intensità ogni possibile forma di evasione ma, qualora costretto alla vita casalinga fin da piccolo, si abitua senza problemi alla passeggiata.

Gatto Europeo (Soriano), volgarmente detto
Gatto Europeo (Soriano), volgarmente detto "gatto comune"

Il vasto territorio del gatto (almeno un chilometro di raggio dalla sua sede stabile per i maschi, almeno 200 metri per le femmine) comprende tutta quella parte di mondo che abbia conosciuto a seguito di esplorazione. A seconda delle inclinazioni caratteriali, può esprimere maggiore o minore vocazione all'esplorazione, ma una volta conosciuta una data porzione di territorio, la marca con i suoi odori e la apprende come irrinunciabilmente sua; le stesse stanze di un appartamento, una volta note, divengono suo territorio al quale si riserva di riaccedere a piacimento, per questo irritandosi dinanzi alla famosa "porta chiusa" (che con l'interessata osservazione può imparare ad aprire saltando sulla maniglia o tirando con le unghie il bordo dell'anta, se la porta lo permette).

Due esemplari di gatto domestico
Due esemplari di gatto domestico

La memoria del territorio è costruita solo additivamente, nel senso che apprende di quanto venga "aggiunto" al territorio, ma non di quanto ne venga sottratto (anche da sé medesimo): la scoperta della tana di un topo, ad esempio, porterà il gatto a passare sempre a controllarla nonostante egli stesso abbia catturato il topo, e sappia quindi che è abbandonata, e malgrado non ve ne tornino altri. L'istinto territoriale, si è congetturato, dovrebbe avere relazione con esigenze istintuali di conservazione della specie, riscontrandosene un'accentuata riduzione a seguito di sterilizzazione.

Alimentazione del gatto

Il gatto domestico è spesso nutrito con gli avanzi dei pasti o con mangimi appositi, ma quando si presenta l'occasione, può diventare un ottimo predatore. Le sue prede abituali sono uccelli (passeri, fringuelli e colombi in particolare) e topi, che cattura con un balzo. Non disdegna neanche le lucertole ma a volte, specie se parzialmente rinselvatichito, uccide persino conigli, gallinacei, maialini o uccelli palustri. Riesce anche a pescare pesci o rane. Esistono casi di gatti che riescono a sopraffare vipere o colubri. Per variare, a volte cattura cavallette o chiocciole. Insomma, è un cacciatore completo. Mangia soprattutto le parti più

 
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