black soul

Sulla sabbia


 
Sapete quale è il destino di chi costruisce la propria casa, stavo per scrivere la propria vita, con le fondamenta sulla sabbia. Si è così che mi sembra la mia vita, cerco di correggere, aggiustare, sostenere ma lo so che il destino è inevitabile ciò che non si regge su solide basi è destinato a crollare miseramente. Puoi cercare di ignorarlo poichè il punto debole a volte lo celiamo in profondità, dare agli altri una parvenza di solidità esternamente. beh per tanti anni ho dimenticato questa fragilità sotto di me, ho cercato di minimizzarla ignorandola, pensi se me ne dimentico non uscirà mai fuori. Non ho memmeno un ricordo di questa falla nel mio animo ma ripensandoci ora sò che è sempre stata lì, come un predatore nel buio che aspetta la sua preda, non lo vedi ma senti la sua presenza, ti terrorizza sapere che ti assalirà  cerchi di ritardare il momento ma lo sai di non avere scampo. Forse ti ferirà? o  forse sarà peggio.Il giorno in cui ho deciso di aprire questo spazio più o meno inconsciamente sono entrato in un antro buio dove non so quando ne come ma le fondamenta cominceranno a tremare, piccole crepe si apriranno, cadranno i primi calcinacci e io sarò dentro la mia casa fino a quando comincerà a crollarmi tutto addosso.Non è che ciò che ho scritto finora rappresenti qualcosa di tutto questo, non riesco ancora nemmeno a focalizzare ciò che vorrei dire, per ora ho solo scritto cazzate e non so se riuscirò mai a descrivere ciò che mi tormenta. Il mio animo a volte immagino come un lungo corridoio con tante stanze e ogni stanza è un momento della mia vita, percorrendo il corridoio posso sbirciare dentro e rivedere tutto il mio passato, in fondo c'è sempre stata una porticina, chiusa, ora sono in fondo a questo lungo corridoio, ho sempre cercato di oltrepassare quella maledetta porticina, ignorarla ma ovunque guardassi sapevo che era lì e il mio destino è sempre stato quello di aprirla. Questo spazio mi ha fatto afferrare quella stramaledettissima maniglia, me la ha fatta ruotare, la ho aperta, spalancata piano piano e sono dentro. Volete sapere cosa vedo? Buio. Buio pesto. Cerco di abituare gli occhi all'oscurità, inutilmente, perchè lo so e lo ho sempre saputo è sempre stato lì mi sta aspettando, da tanti anni.