Un blog per raccontarmi dare sfogo alla mia parte più intima, nascosta, ma anche un modo per confessarmi parlare di quello che negli anni è diventata come una seconda personalità, celata sottopelle una parte di me che per troppo tempo ho smesso di mostrare chissà se per non ferire, deludere o per una sorta di pudore dei miei sentimenti che però ora vuole prepotentemente uscire, rivelarsi, forse con il rischio di farsi mal giudicare ma io non cerco una redenzione e non voglio il perdono di nessuno: “Ho solo bisogno di esprimere le mie emozioni.”
Le più profonde anche se a volte sono negative, anche se possono farmi male.
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Ogni anno arriva ma ogni volta è un po’ differente, sempre la stessa mai uguale.
Questa sembra straordinaria, dopo tanta pioggia finalmente il sole!
La mattina l’aria è fresca, l’ombra è frizzantina bisogna cercare i primi raggi del sole per sentirne il tepore. Nel mezzogiorno arriva il primo caldo, si va oltre i venti gradi.
Il cielo oggi è di un azzurro pazzesco, senza una nube, il profumo è di violetta, l’aria è popolata di insetti, le api vagano nei prati cogliendo e spargendone i pollini, anche il prugno è improvvisamante e magicamente fiorito.
Pensavo, adesso, che è sempre diversa ma questa a me ne ricorda una di cinquanta e più di un anno fa, di quella ho vaghi ricordi, reminescenze; ho in mente un'immagine di una donna, è incinta all’ultimo mese tra pochi giorni nasceranno i figli, è seduta e la pancia è talmente grande che arriva fino alla punta delle ginocchia, tanto che la bambina riccia dai capelli rosso fuoco cerca invano di salire sulle ginocchia.
Da casa passano continuamente amici, hanno tutti le stesse ansiose domande: “Quando nascono, quanti sono? Sono due?”
Intrattenendoli la donna ha sul fuoco della cucina un pentolino di strutto, di tanto in tanto vi tuffa qualche cucchiaio di pastella che sfrigola, la scola e la passa nello zucchero riempiendo la cucina del dolciastro profumo dei Farciò.
I fratelli chissà se già possono sentire qualcosa, avvertire gli odori o anche solo percepire le sensazioni.
Tranquillamente galleggiano, chiusi ognuno nella sua sacca respirano liquido, dopo tanti mesi di convivenza aspettano finalmente il momento di incontrarsi, tra poco arriveranno.
Arriveranno il 21, come la primavera.
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