Un blog per raccontarmi dare sfogo alla mia parte più intima, nascosta, ma anche un modo per confessarmi parlare di quello che negli anni è diventata come una seconda personalità, celata sottopelle una parte di me che per troppo tempo ho smesso di mostrare chissà se per non ferire, deludere o per una sorta di pudore dei miei sentimenti che però ora vuole prepotentemente uscire, rivelarsi, forse con il rischio di farsi mal giudicare ma io non cerco una redenzione e non voglio il perdono di nessuno: “Ho solo bisogno di esprimere le mie emozioni.”
Le più profonde anche se a volte sono negative, anche se possono farmi male.
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La scorsa sera sono andato al cinema a vedere Revolutionary Road.
Il film di Sam Mendes ambientato nell’America suburbana degli anni 50 con protagonisti Leonardo Di Caprio e Kate Winslet, tratto da un intenso libro di Richard Yates del 1961; I protagonisti Frank e April Wheeler, lui impiegato malvolentieri, lei casalinga disperata. La vita e i sogni di una coppia medio borghese che si crede “speciale” e cerca la strada per emergere dalla mediocrità che li circonda, soprattutto April che insegue il sogno di non essere condannata a una vita dove è solo madre e moglie, dove non è concesso realizzarsi in niente al di fuori di quello.
All’inizio pare riuscire a convincere Frank a buttarsi nell’avventura di un improbabile trasferimento a Parigi dove sarebbe addirittura lei sola a lavorare e a mantenere la famiglia, ma quando il sogno si infrange inizia la sua caduta, i loro rapporti si logorano fino alla tragica conclusione quando lei sentendosi oppressa da un altro figlio in arrivo, davanti a un marito che da una parte le chiede di tenerlo ad ogni costo intanto, confessando anche i suoi tradimenti, arriva a dirle cose orribili su un figlio che non vuole. April si procura un aborto che la porterà alla morte.
Ora io che ho parlato di difficoltà nei rapporti familiari non posso dire davanti a questa storia di essere fiero di essere uomo però mi sembra che la si possa anche leggere oltre il solito rapporto uomo-donna, essere schiacciati dall’impossibilità di vivere una vita seguendo la propria emotività cercare di realizzarsi in qualcosa che non sia solo lavorare e provvedere ai bisogni della famiglia,
certamente in questo le donne che non hanno avuto sempre la parità in questo mondo al maschile hanno pagato più pesantemente tutto ciò ma oggi questo misero mondo ci sta portando sempre più lontano dai nostri sogni e in ciò stiamo tristemente diventando uguali: “condannati a non avere spreranza!”
P.
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