I ghiacci artici si sciolgono,nuovo allarme clima
15 settembre 2008L’Artico è malato: non c’è mai stato così poco ghiaccio. Il
riscaldamento del Pianeta avanza imperterrito e la calotta è sempre più
sottile e di estensione ridotta, addirittura la seconda inferiore mai
registrata. A fare le spese del gran caldo c’è un intero ecosistema che
non conta solo gli orsi polari, ma anche trichechi e foche dagli
anelli, una delle prede preferite degli orsi. A lanciare l’allarme
Artico è il Wwf secondo cui, nonostante non ci siano ancora i dati
definitivi per l’anno 2008, quelli a disposizione sono pericolosamente
vicini al record negativo dell’anno scorso, quando la calotta artica si
ridusse a soli 4,13 milioni di km2.
«Ci
aspettiamo che i dati definitivi confermino che il 2008 sarà il
peggiore o, al massimo, il secondo peggior anno di sempre» afferma
Martin Sommerkorn, del programma Artico del Wwf. Uno scioglimento così
massiccio si è realizzato con 30 anni di anticipo rispetto al previsto.
E i modelli più recenti ci dicono che tra il 2013 e il 2040 ci saranno
delle estati in cui l’Artico sarà libero dai ghiacci, come non
succedeva da più di un milione di anni. Secondo Sommerkorn il continuo
scioglimento dei ghiacci più antichi e spessi significa che la calotta
artica sta seguendo un trend che la sta portando a essere sempre più
`giovane´ e sempre più sottile. La parte di ghiaccio che ha almeno 5
anni è diminuita del 56% tra il 1985 e il 2007, mentre il ghiaccio più
vecchio è pressochè sparito. «In due anni consecutivi - afferma
l’esperto Wwf - sono stati registrati due record negativi in termini di
estensione della calotta artica. Questo vuol dire che questo trend
continuerà. Alcune specie come l’orso polare stanno sperimentando sulla
propria pelle l’erosione del proprio habitat provocato dai cambiamenti
climatici in atto». Insieme a questa specie, anche altri animali stanno soffrendo come
il gabbiano d’avorio, che ha visto le proprie colonie delle aree
costiere canadesi crollate dell’80% dal 1980 rispetto a quelle di altre
regioni. Anche nelle aree orientali più estreme della Russia, come il
Mar di Chukchi, la riduzione dei ghiacci artici ha effetti sulle
popolazioni dei trichechi. Qui in estate ormai il mare, spiega il Wwf,
è quasi completamente libero dai ghiacci ritiratisi fin dove le acque
sono più profonde. I trichechi non possono pescare e le colonie sono
costrette ad ammassarsi lungo le spiagge della costa di Chukotcha. In
queste condizioni il cibo scarseggia e il rischio di infezioni aumenta.
Lo scorso anno il Wwf ha
contato in appena 350 chilometri di costa oltre 1.000 trichechi morti,
probabilmente sfiancati dalla difficoltà di dover cercare cibo in acque
sempre più profonde e spesso agitate. Gianfranco Bologna, direttore
scientifico del Wwf Italia, spega: «L’Artico è un fattore di stabilità
per il clima mondiale. Quando il ghiaccio sparisce, le acque artiche
assorbono più calore e alimentano il processo del riscaldamento globale
creando un rafforzamento (feedback positivo) dell’incremento
dell’effetto serra naturale». Inoltre, spiega Bologna «lo scioglimento
dei ghiacci rilascia in atmosfera tutti quei gas serra che erano
rimasti intrappolati nel ghiaccio stesso, come il metano». Una
questione che «richiede una risposta globale». Di qui l’appello del Wwf di accelerare i negoziati che dovranno
condurre al nuovo trattato salva-clima, che dovrebbe nascere fra 15
mesi alla Conferenza di Copenaghen nel dicembre 2009.