Abitualmente in Giappone si utilizzano materiali realizzati appositamente per questo tipo di fumetto, come fogli riquadrati in
ciano (colore non visibile in scansione bianco e nero), pennini con varie modulazioni, righelli appositamente preparati per le
linee cinetiche,
retini ed attrezzi per applicarli. Generalmente la tavola manga non è né a colori né in scala di grigi, ma in bianco e nero, scelta che deriva dall'utilizzo che il volume manga ha: essendo inizialmente un prodotto da pubblicare su riviste contenitore, in Giappone raramente le si conserva e, per evitare spese di stampa inutili, si preferisce utilizzare un'economica stampa in bianco e nero; oltre a questo, la rivista contenitore è una sorta di "anteprima", per attirare consensi per un titolo da parte dei lettori, per poi in un futuro, stampare i volumi
tankōbon ad esso riservati. Le ombre, anche mantenendo il bianco e nero, vengono date raramente dai neri pieni e più facilmente dai
retini grattabili; i colori delle eventuali pagine a colori di edizioni speciali e delle riviste vengono tendenzialmente realizzati a
china oppure a
pantone (i più famosi ed usati sono i
copic). In Occidente non si bada troppo a quale materiale utilizzare ed i tempi di consegna sono decisamente più larghi, permettendo così al fumettista di potersi permettere di utilizzare scelte tecniche più elevate e strumenti più ampi.mangacontinua