Incontriamoci

Lettera a mia madre


Sapessi quante cose vorrei dirti, ora, con quella serenità e tranquillità che, forse, tu non hai mai scorto nei miei occhi. L'ultima volta che ci siamo visti non sei stata capace di dire il mio nome, eppure mi dicevi che hai insistito tanto con papà perchè mi chiamassi cosi. Com'e' strana la vita! Mi hai guardato e mi hai sorriso e li ho capito che volevi dirmi qualcosa, che c'eri, che non era come quando mi parlavi solo per chiedermi se ero ubriaco, se avevo bevuto,se avevo finito i soldi. Quel sorriso, all'apice della tua malattia, mi ha infuso calore, quello che non ho provato prima e che potevi darmi semplicemente con un gesto. Il tuo sguardo sereno di quell'attimo è per me oggi il ricordo indelebile di mia madre che ha capito; capito che sto bene e sto lavorando per star bene. Ma ti ricordi,soltanto qualche anno fa,le smorfie di una visita improvvisa, di chi non si sa bene che si aspetta, della paura di una figuraccia,di una bottiglia consumata in fretta. Ohhh Santo il Signore, che tanto mi illudeva di trovar conforto in grembo tuo, ma già occupato per sfortuna mia,da sentimenti di buonismo e falsa ilarità che poco mi aiutavano a compiere l'ambito salto di quel maledetto fosso che da anni cercavo e mai scrutavo. Però quel sorriso cosi profondo che in pochi istanti ti ha disteso le rughe della bocca, mi ha riempito il cuore di speranze, forse anche tu hai perdonato chi con tanto grado a mal vissuto e, se son io che lo dichiaro in fondo il perdono è già avvenuto. Tra un pò ci rivedremo, dicono  per le feste di Natale, senza balocchi, doni o strenne di mercato, ma quello che mi aspetto stanne certa, è quel sorriso di una madre esperta. Il mio cuore fre le tue mani.