ANIME IN VIAGGIO

cristallodirocca


 
 Austria 1845due villaggi divisi da accese rivalità si trovano ad affrontare insiemela ricerca di due bimbiscomparsi tra i ghiacciai proprio la notte di Natale  
 
 Era ora di salutare i nonni e fare ritorno prima di notte,la notte più bella dell'anno.Le loro risa si perdevano tra il cedere soffice della neve sotto alle scarpe,tanto era il silenzio da sentirne il fruscio mentre si posava sui rami. Ma a poco a poco il sentiero diventava estraneoe le tenebre si infittivano.Accecati quasi da quella neve che toglieva ogni forma,nulla era più familiare e ormai perduti nel regno del ghiaccio. Il suo aspetto multiforme dai mille riflessi li portava a ricordareil cristallo di rocca.  
  In quel grandioso silenzio, in cui neppure un fiocco di neve pareva muoversi,tre volte udirono lo schianto del ghiaccio,mobile e vivo emetteva suoni. Tre volte udirono dietro di sé l'orribile boato propagarsi ovunquepercorrendo tutte le vene  era come se la terra si schiantasse.Intorno scompariva l' orizzonte tra neve e buiouno scintillio della notte in arrivo. La nevicata cessava la sua furia e la foschia cominciava a diradarespalancando le stelle nel freddo cielo.Al riparo in una grotta con tanto dolore nell'anima. In quell'ora si accendevano le luci nelle valli e quella sera di Natalese ne accendevano di più.  
  Per loro solo buio e freddo e la paura di addormentarsi.Il suono delle campane di Millsdorf e Gschaidnon li poteva raggiungere. Le stelle brillarono a lungo fino a quando una lingua di cielosi tinse di giallo dell'aurora.Tutto schiariva, vette innevate tagliavano l'aria. Ripresero il cammino lungo crinali e rocceil paesaggio si ripeteva,ma ecco da lontano guizzare un segnale di vita ... i soccorsi dai villaggi li raggiunseroe furono finalmente in salvo verso casa!  
   Quel Natale il villaggio si animò in modo particolare,mettendo da parte rancori e rivalità! Negli anni a seguire la storia veniva raccontatae i loro sguardi si facevano pensosiogni volta che si volgevano alla montagna dal loro giardinonei giorni profumati di tiglio. La montagna fu generosa perché oltre ai bambinirestituì alleanza ed affetto ai due villaggi.  
 
pikkepo65dal racconto di A. Stifter (1805-1868)