Creato da anime.world il 27/08/2010

Anime & Manga

presentazioni e citazioni

 

Una storia di vita, amore e morte

Post n°1 pubblicato il 27 Agosto 2010 da anime.world

The Sky Crawlers

 

Tutto ha inizio fra le nuvole, dove assistiamo impotenti alla cruda uccisione di un pilota durante uno spettacolare combattimento aereo, un dogfight per chi se ne intende. Titoli di testa, cambio di scena e ci ritroviamo in avvicinamento ad una pista, sperduta in mezzo ad una campagna di un paese a metà fra Irlanda e Polonia, in un periodo storico indefinito. I motori si spengono, e dal velivolo scende il protagonista di questo film. Si tratta di Kannami Yuichi, nuovo membro in forze alla base Urisu, chiamato a sostituire il collega perito in battaglia. Quello che salta subito agli occhi dello spettatore è l'apparente giovane età, ma a dispetto di questo, lo vediamo fumare pesantemente, bere alcolici e frequentare bordelli. La contraddizione di questi elementi però, trova una logica nella natura del ragazzo. Yuichi, infatti, è un “kildren”, un individuo geneticamente modificato creato col dono della giovinezza eterna e condannato a non morire mai, se non abbattuto in volo. La terra è in pace e la vita scorre tranquilla, ma l'umanità non sa stare lontano dagli orrori della guerra; così viene riprodotta artificialmente: un macabro spettacolo con l'unico scopo di intrattenere. Artefici di questo sono due compagnie: Rostock e Lautern, che utilizzano questi eterni giovani, pedine sacrificabili di un gioco perverso, mandandoli al massacro in quello che si può definire a tutti gli effetti uno show. Fra un combattimento e il successivo, Yuichi vive e intreccia il suo destino con quelli degli altri personaggi che popolano la base, e in particolare col comandante, Kusanagi Suito, anch'essa kildren e con un oscuro passato alle spalle. Con lo scorrere del tempo i rapporti fra i due vanno via via intensificandosi, e i sentimenti sempre più profondi, complice anche il ricordo ricorrente del pilota sostituito dal ragazzo in cui egli stesso ritrova misteriose similitudini.

 

 

 

In The Sky Crawlers ritroviamo tutti gli espedienti registici tipici di Oshii. Sequenze confuse e adrenaliniche durante le battaglie fra i cieli, inquadrature che enfatizzano la tensione dei piloti all'avvicinarsi del pericolo mortale di un proiettile nemico, si contrappongono alle scene di vita quotidiana a terra. Qui ritroviamo lunghi momenti di silenzio e ritmi estremamente lenti, come a sottolineare l'atmosfera di pace che regna nel mondo. Questo aspetto viene delineato e amplificato anche dalle scenografie in cui si muovono i personaggi: colori morbidi e rilassanti dipingono le tranquille pianure che circondano Urisu, mentre irrequiete nubi e tonalità accese fanno da cornice ai combattimenti aerei. Ogni elemento, quindi, ha al suo interno un valore metaforico che contribuisce a rendere il film un'esperienza da approcciare con una certa attenzione, non adatta a chi vuole semplicemente il blockbuster d'azione. Lo spettatore meno smaliziato, infatti, non riuscirà a cogliere tutti i messaggi intrinsechi nei piccoli gesti che caratterizzano i kildren o nelle carrellate sul paesaggio, e verrà sopraffatto ben presto dalla noia. Di contro, chi è gia avvezzo allo stile di Oshii riuscirà ad apprezzare al meglio cio che il maestro ha da dire con The Sky Crawlers. Tutto il film, in effetti, è una metafora che può essere letta in diversi modi, a seconda di come la si interpreta; le esistenze dei kildren sono in qualche modo lo specchio della società odierna, dove i giovani si isolano dalla società per vivere un'esistenza vuota e priva di scopo, ripetendo ogni giorno le medesime azioni senza mai avventurarsi nel mondo degli adulti, con questi ultimi che li utilizzano, guardandoli dall'alto in basso e senza preoccuparsi del loro futuro. Una condizione indubbiamente facile e vantaggiosa, il doversi semplicemente preoccupare di salire ogni tanto sul proprio velivolo e sparare qualche colpo verso uno sconosciuto. Una routine che rende i kildren apatici e inespressivi una volta ritornati alla base. Questo viene egregiamente sottolineato da queste sequenze dove il ritmo cala vertiginosamente, quasi a fermarsi. Ed è qui che Oshii sfoggia tutta l'esperienza di cui è dotato, andando a caratterizzare attraverso piccoli gesti quotidiani ripetuti all'infinito, con animazioni volutamente riciclate. Grande importanza, inoltre, viene data al “maestro”. Un pilota, di cui non ci viene mai mostrata la figura, apparentemente imbattibile che fa pesare la sua aura dall'inizio alla fine. Costui viene dipinto come una sorta di figura paterna che segue a distanza l'andamento delle battaglie, ma pronto a punire severamente in caso di ribellione da parte dei kildren. Tematiche difficili e profonde quindi, che sapranno stimolare il pubblico più smaliziato e avvezzo al regista Oshii, ma che annoieranno fin dalle prime battute chi si aspetta il classico blockbuster d'azione.

 

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/animemangaland/trackback.php?msg=9198941

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

anime.worldangelove44elefantevincenzo1945
 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963