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Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési


 Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai TessalonicésiFratelli, in mezzo a tutte le nostre necessità e tribolazioni, ci sentiamo consolati a vostro riguardo, a motivo della vostra fede. Ora, sì, ci sentiamo rivivere, se rimanete saldi nel Signore. Quale ringraziamento possiamo rendere a Dio riguardo a voi, per tutta la gioia che proviamo a causa vostra davanti al nostro Dio, noi che con viva insistenza, notte e giorno, chiediamo di poter vedere il vostro volto e completare ciò che manca alla vostra fede? Voglia Dio stesso, Padre nostro, e il Signore nostro Gesù guidare il nostro cammino verso di voi! Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi. Parola di Dio RIFLESSIONI Come è bello vedere l'esultanza di Paolo quando riceve buone notizie dei suoi cari Tessalonicesi! Dopo poche settimane di catechesi la persecuzione aveva costretto Paolo ad abbandonare i suoi neofiti e a partire per Atene e Corinto; era preoccupato lo scrive lui stesso ' temeva che la loro fede non reggesse di fronte alle opposizioni. Perciò aveva mandato Timoteo a prendere notizie e a confermarli nella fede. Timoteo era tornato con il lieto annuncio della loro perseveranza coraggiosa e Paolo esulta, e subito si mette a scrivere. "Ora che è tornato Timoteo e ci ha portato il lieto annuncio della vostra fede, della vostra carità e del ricordo sempre vivo che conservate di noi, desiderosi di vederci come noi lo siamo di vedere voi, ci sentiamo consolati di tutta l'angoscia e la tribolazione... Ora sì, ci sentiamo rivivere, se rimanete saldi nel Signore". Il cuore dell'Apostolo si rivela magnificamente in questa effusione. Paolo, è chiaro, si sente pienamente padre dei suoi fedeli, ai quali ha comunicato una nuova vita per mezzo della parola divina del Vangelo, la vita della fede, la vita della carità, quindi si interessa appassionatamente di questa nuova vita ancora fragile, ed esulta nel sapere che resiste, che rimane salda. Paolo si dimostra legato anche umanamente ai suoi Tessalonicesi; non parla soltanto della fede, ma anche del contatto umano, desidera tanto rivederli, ne parla più volte. Le buone notizie non gli bastano. Ringrazia Dio per esse: "Quale ringraziamento possiamo render a Dio, riguardo a voi, per tutta la gioia che proviamo a causa vostra davanti al nostro Dio", scrive; però aggiunge subito una preghiera: "Noi con viva insistenza, notte e giorno, chiediamo di poter vedere il vostro volto". Paolo ha questo desiderio intenso di contatto umano; la vita spirituale in lui non ha per niente diminuito l'affettività, anzi l'ha sviluppata. Vediamo come insiste: "Notte e giorno chiediamo di poter vedere il vostro volto". Per i Tessalonicesi Paolo chiede che il Signore li faccia "crescere e abbondare nell'amore". Questo è il suo desiderio per loro, l'aumento continuo di vita di carità, di amore, un amore dice "vicendevole e verso tutti", cioè una carità fraterna, all'interno della comunità, e una carità universale, aperta a tutti. Carità e santità sono le due cose con le quali Paolo invita i Tessalonicesi a prepararsi al ritorno del Signore: "Che il Signore vi renda saldi e irreprensibili nella santità, per il momento della venuta del Signore con tutti i suoi santi". L'esempio di Paolo ci stimola quindi a un duplice progresso nelle nostre relazioni con le altre persone, progresso nella fede e progresso nell'amore, progresso spirituale e progresso umano. Dovremmo saper esprimere la nostra comunione di fede con gli altri cristiani, non rimanere sempre a un livello superficiale di conversazione banale, ma comunicare vicendevolmente la ricchezza della fede. E, d'altra parte, saper unire alla fede una grande cordialità umana: crescere e abbondare nell'amore vicendevole e nell'amore universale. Questo ideale cristiano merita di essere perseguito con sforzi quotidiani, perseveranti e con un segreto entusiasmo.