A proposito di moda

ricerca sugli embrioni umani


Ricerca sulle cellule staminali degli embrioni umani : e smettiamola con queste panzane che potrebbe servire per la salute degli individui già sviluppati : ad oggi non esiste il minimo accenno di uno studio avviato che riveli una qualche applicabilità futura, come esplicitamente dichiarato dai rappresentanti di diverse associazioni di disabili e malati cronici, estremamente dubbiosi su queste false promesse ( pardon : non promesse : dichiarazioni di “buone intenzioni” e “possibilità future”).In Italia questo tipo di sperimentazioni è vietato da meno di due anni ; non così in altri paesi da sempre praticanti con la massima  “liberalità”; ed il massimo risultato raggiunto in questi paesi così avanzati (oltre alla bomba atomica ed altre tecnologie distruttive) è la pecora Dolly! L’Italia non rischia affatto di rimanere indietro nella ricerca : insieme alla Germania è già all’avanguardia nella ricerca sulle cellule staminali degli adulti dove, qui sì, si sono già raggiunti risultati applicabili (ricostruz. di vasi sanguigni compromessi, rischio d’infarto ecc…). Inoltre la scienza e la ricerca  non possono certo essere ristrette esclusivamente all’uso degli embrioni umani. Perciò, oltre a farsi prendere dalla giusta compassione per un uomo purtroppo malato che però aveva comunque idee sbagliate ( Luca Coscioni), please informarsi un pochino più obiettivamente. Altri ammalati, nonché ricercatori, medici e ginecologi, non tutti fortunatamente valvassori e valvassini di potenti lobby (chissà se ho scritto giusto) non la pensano come lui. Qualche indicazione tanto per partire : www.comitatoscienzaevita.it, www.referendum.mrw.it.Usare gli embrioni umani non solo non può essere preferenziale nella ricerca scientifica, per la mancanza di reali prospettive di risultato, ma non costituisce neanche un infinitesimale sentierino in più da provare a battere ( chissà, non si sa mai…). Infatti “permettere” questo tipo di ricerca significherebbe sottrarre mezzi a quella che già si è rivelata più fruttuosa. Ma forse è proprio questo lo scopo di alcune lobby che hanno interessi opposti a quello di scoprire rimedi “naturali” per la salute, cioè non brevettabili o vendibili. Oltre al fatto che i fondi per la ricerca non sono certo illimitati; anzi purtroppo sono sempre di meno.