All'ora del the

Post N° 6


Del 1200 in Italia ci rimangono tre sonetti di una poetessa nominata "Compiuta Donzella", cioè donna raffinata, completa, della quale non conosciamo il vero nome, la patria, la condizione sociale, Certamente visse nel XIII° secolo in Toscana, appartenne ad un ceto elevato ed ebbe un’educazione e una cultura molto rare in tempi in cui l’analfabetismo era diffusissimo e specialmente fra le donne. La sua è una testimonianza preziosa. In un sonetto esprime la sua inquietudine per il matrimonio a cui il padre la vuole obbligare e la sua ribellione che non manca di slancio e forza, pur essendo espressa con malinconica grazia. Ella teme che i doveri, gli obblighi e le occupazioni che questa nuova condizione le comporterà le tolgano il suo spazio, il suo "respiro", in poche parole un tempo tutto per sé. Il che è vero e non è vero. La maggior parte delle donne poeta è stata ed è sposata e non ha perso il suo "respiro". Poiché non esistono doveri così schiaccianti e assoluti che possano spegnere e soffocare del tutto l’afflato poetico.