futuro

venire in europa,italia ecc, per poi criticare,pretendere,non integrarsi,darci titoli come puttana


venire in europa,italia ecc, per poi criticare,pretendere,non integrarsi,darci titoli come puttana, e mettersi d'accordo per le molestie di fine d'anno fanno sì paura e danno come conseguenza il rifiuto di accogliere,ma a parte questo lo capisci pure te, lo capisce pure un demente, se uno chiede ospitalità la puoi dare perchè fa pena,perchè siamo umani ecc,ma siete milioni,dove vi mettiamo,perchè non cambiare le cose nei vostri paesi,perchè non lo chiedete a gran voce, cambiare non vuol dire fare comandare i fratelli musulmani,o cristiani o alieni ecc,ma cambiare vuol dire stati laici e liberi, io di te non so nulla, ma quando in Turchia comanda un Erdogan che è un fascista e lo fa a nome di Maometto è assurdo,è blasfemo fossi io musulmana, quello che poi mi preoccupa è che una volta in europa ,vi vedo,abito in un posto multietnico, non vi integrate, siete attaccati alle vostre fedi che vi limitano e ci limitano,ossia se diventate metti la metà dell'europa come numeri  di abitanti,poi ci sarà la pretesa del legiferare col metodo leggi musulmane come il velo alle donne,perchè io donna non vi voglio,perchè la vostra civiltà limita le donne.Siccome la libertà seppur difettosa nessuno ce l'ha regalata,ma abbiamo lottato secoli per averla, capisci che venite voi e volete cambiare, così si ritorna in Turchia,perchè pari pari diventiamo come voi,ossia poi dove scappi su Marte?L'unica è cambiare nei vostri paesi,senza abboccare all'amo america, loro vogliono soldi se ne fottono delle vostre libertà, gli va bene Erdogan se argina Putin,poi se tu crepi all'America non gliene fotte nulla, questa è la realtàhttp://www.huffingtonpost.it/ala-ehsani/immigrati-sbarchi-kabul-_b_10065418.html?utm_hp_ref=italy
Alì Ehsani Autore di "Stanotte guardiamo le stelle"Anch'io ero uno di loro. Uno di quelli che crede in un mondo migliore
Ricordo bene il pomeriggio del 2003 in cui io e mio fratello siamo andati in un grande centro commerciale a Istanbul per comprare un canotto. Ci piaceva quello grigio con le strisce nere e io, che tanto ero ancora un bambino, mi ci ero seduto dentro per provarlo, mentre il commesso mi diceva che ci sarebbero potuti stare dentro almeno altri tre o quattro bambini come me."Lo prendiamo" aveva detto mio fratello. "Ve lo sgonfio?" Ci aveva chiesto l'inserviente, di ottimo umore. "No, va bene così" gli aveva risposto mio fratello. Eravamo usciti dal negozio trasportando il canotto da un marciapiede all'altro, con la gente che ci sorrideva perché un canotto fa gioco e allegria.La sera abbiamo tolto l'aria e il canotto è diventato un pacchettino con il quale mio fratello due giorni dopo è partito. Era con due amici, l'hanno rigonfiato e hanno preso il mare a Bodrum, sulla costa turca, con l'idea che sarebbero riusciti a raggiungere la Grecia e che lì avrebbero trovato un lavoro. Poi mio fratello avrebbe pagato qualcuno perché mi accompagnasse su una barca a motore e lo raggiungessi.