futuro

in 20 milioni abbiamo detto che vogliamo votare e subito


 Abbiamo votato,il risultato è che in 20 milioni abbiamo detto no a questa politica,ci ritroviamo con un Presidente della repubblica eletto da chi noi detestiamo e dunque non è il nostro presidente,ma il loro ,cioè di 700 parlamentari inciuciati fra di loro, prende consigli da un Napolitano detestato peggio del diavolo, da una Boldrini che il popolo non vuole ne vedere e manco nominare e da un Grasso che come tutti sappiamo fu preferito al Caselli perchè più morbido con i mafiosi, in questa mani siamo.Poi ci sono i partiti, il piddì che è la diccì, ossia è risorta più mafiosa di prima, adesso quello che è rimamsto del piccì non sta nel pd, dunque tutta questa gente è solo fogna del paese, sono in combutta fra di loro, staccati dal mondo reale, si frequentano sempre fra loro, si danno cariche e carichelle su tutto,dalle banche alla rai, ai vari posti di comando del paese, certo che sono tanti, certo che sono dipendenti dalla politica economicamente e sono milioni,ma noi siamo la maggioranza del paese e non ne vogliamo più di questa gente.Si deve votare subito, con la legge che c'è, e con una correzione maggioritaria al senato,poi una volta avuto un parlamento legittimo pure Mattarella si dimetta e si elegga un presidente che sia espressione del popolo,ossia delle camere elette, e così si possono fare leggi elettorali,oggi non è possibile ,perchè sarebbe la legge di una minoranza parassitaria, zeccosa, nulla facente che al paese costa lacrime e sangue e in questo mondo di fogna fa parte anche Mattarella e la corte costituzionale, cioè sempre loro a fare leggi, massonerie, mafie, la merda del paese che  noi popolo non vogliamo più 
http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/nuovo-governo-in-7-giorni-durera-5-mesi-almeno/  Crisi di governo, nuovo esecutivo in 7 giorni: durerà 5 mesi (almeno). L'incognita della ConsultaIl calendario del Colle - La sentenza della Consulta produrrà effetti pieni a marzo inoltrato, poi toccherà alle Camere: voto a giugno?Ci sono cose che nessuno sa: ad esempio cosa passa nella testa confusa di Matteo Renzi. Al Quirinale non arrivano messaggi dal premier dimissionario, né dal suo entourage: non si sa, insomma, se sia tornato in sé dopo la scoppola referendaria. Ci sono cose invece che sono certe ben al di là del confuso dibattito politico e del totonomi già divenuto noioso (il borsino ieri diceva Paolo Gentiloni, oggi chissà): Sergio Mattarella non concederà le elezioni senza una legge elettorale funzionante e omogenea tra le due Camere (come prescrive la sentenza della "sua" Corte costituzionale sul Porcellum), dopo - va ricordato - aver commesso l'errore di far entrare in vigore una legge elettorale valida per la sola Camera.