storie di mondi

Onde gravitazionali alla finestra


Lo scorso 17 agosto, sono state viste sollevarsi insieme, dallo stesso fenomeno, onde elettromagnetiche e onde gravitazionali. Un evento che segna una svolta senza precedenti nella storia dell'astrofisica.Quest'onda gravitazionale è un'onda record per almeno due motivi, il primo dei quali perché arriva da più vicino, circa 130 milioni di anni luce, il secondo, e questo ancor più eccezionale è che è la prima onda gravitazionale a essere stata non solo sentita dagli interferometri dei fisici ma anche "vista" dai telescopi degli astronomi. "Si è sentito il tuono e anche visto il lampo!"È dunque la prima volta che non si ha solo il tracciato dell'onda gravitazionale ma anche la fotografia dell'oggetto che l'ha generata, ossia la fusione di due stelle di neutroni (pulsar) che nello scontro hanno emesso onde gravitazionali per cento secondi, poi un lampo di raggi gamma di altissima energia e per una decina di giorni hanno irraggiato in tutto lo spettro elettromagnetico: raggi X, ultravioletti, luce visibile, infrarossi, onde millimetriche. La nascita di una nuova era per l'astronomia, che rappresenta, in effetti, una svolta rivoluzionaria nello studio dell'universo.Gli unici "messaggeri" di cui gli astronomi si sono avvalsi nel corso dei millenni, sono state le onde elettromagnetiche, ovvero fotoni,"luce". Erano fotoni quelli che gli osservatori primitivi chiamarono Sole e Luna. Per questo straordinario evento, primo in assoluto, hanno lavorato insieme gli interferometri per onde gravitazionali Ligo e Virgo, il satellite americano per raggi gamma "Fermi", il satellite europeo "Integral" per gamma e raggi X, il telescopio VLT dell'Osservatorio australe europeo nella banda ottica, il radiotelescopio sub millimetrico europeo ALMA per le microonde.Le due pulsar si trovavano alla periferia della galassia ellittica NGC4993, costellazione dell'Idra, a 130 milioni di anni luce da noi, data della scoperta da parte di William Herschel 1789. Dopo la coalescenza verificatesi il 17 agosto, nei giorni successivi l'analisi spettrale nell'ottico ha mostrato la formazione di elementi pesanti, in particolare oro e platino, confermando così, la teoria della nucleosintesi.