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« Il destino: casualità o ...I Pilastri della Creazione... »

Le lune di Marte fatte di mattoni...

Post n°500 pubblicato il 09 Settembre 2022 da cielostellepianeti

All'incirca più di mezzo secolo fa fu scritta una pagina, poco conosciuta, da astronomi e scienziati che immaginarono Phobos come un gigantesco satellite artificiale dall'interno cavo, o come una luna fatta di un sottile guscio di mattoni...

Lo spunto fu preso dalla scoperta d Bevan P. Sharpless, astronomo del US Naval Observatory, che accorgendosi che la velocità orbitale media di Phobos stava lentamente crescendo ne dedusse che stesse spiraleggiando in caduta libera verso la collisione con Marte...
Varie spiegazioni furono analizzate per spiegare l'anomalia finché intervenne l'astrofisico ucraino Josif S. Shklovskij (1916-1985), capo accademico di Radioastronomia delle Scienze di Mosca che riprese i calcoli e stimò che per poter spiegare l'accelerazione secolare di Phobos il satellite doveva avere una densità media fra 1000 e 10.000 volte inferiore quella dell'acqua. Siccome un tale corpo non può esistere in natura, ne ricavò l'ipotesi straordinaria che poteva trattarsi di un gigantesco satellite artificiale dall'interno cavo e con un involucro esterno di metallo o di mattoni, spesso non più di 6 cm...
Ecco le dichiarazioni che lo scienziato espresse ai microfoni di Radio Mosca nel 1959:
"Dobbiamo ammettere che con molta probabilità Phobos e Deimos sono satelliti artificiali, messi in orbita da una civiltà che abitava su Marte due o tre miliardi di anni fa, esseri intelligenti che in una determinata fase del loro sviluppo abbiano lasciato il pianeta.
A questo proposito va osservato che il volo cosmico è molto più agevole da Marte di quanto non lo sia dalla terra. Il campo di attrazione di quel globo è infatti notevolmente inferiore a quello terrestre."
La faccenda perse interesse quando pochi anni dopo si capì che l'attrito di marea era spiegazione perfettamente plausibile per spiegare l'accelerazione secolare e la perdita di quota di Phobos...
Oggi grazie alle sonde spaziali conosciamo con precisione dimensioni e forma dei due satelliti di Marte, chiaramente oggetti rocciosi cosparsi di crateri, anche se resta ancora aperto il dibattito sulle loro origini...

 

 

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