annavera

ANNAVERA le MIE POESIE PREFERITE


FELICITA' RAGGIUNTAFelicità raggiunta, si camminaper te sul fil di lama.Agli occhi sei barlume che vacilla,al piede, teso ghiaccio che s' incrina;e dunque non ti tocchi chi più t'ama.Se giungi sulle anime invasedi tristezza e le schiari, il tuo mattinoè dolce e turbatore come i nidi delle cimase.Ma nulla paga il pianto del bambinoa cui fugge il pallone tra le case.Da E. Montale, op. cit.i romanticiALLA SERA  Forse perché della fatal quietetu sei l'imago a me sì cara vienio sera! E quando ti corteggian lietele nubi estive e i zeffiri sereni,e quando dal nevoso aere inquietetenebre e lunghe all'universo menisempre scendi invocata, e le secretevie del mio cor soavemente tieni.Vagar mi fai co' miei pensier su l'ormeche vanno al nulla eterno; e intanto fuggequesto reo tempo, e van con lui le tormedelle cure onde meco egli si strugge;e mentre io guardo la tua pace, dormequello spirto guerrier ch'entro mi ruggeUGO FOSCOLOL'INFINITO«Sempre caro mi fu quest'ermo colle,e questa siepe, che da tanta partedell'ultimo orizzonte il guardo esclude.Ma sedendo e mirando, interminatispazi di là da quella, e sovrumanisilenzi, e profondissima quïeteio nel pensier mi fingo, ove per pocoil cor non si spaura. E come il ventoodo stormir tra queste piante, io quelloinfinito silenzio a questa vocevo comparando: e mi sovvien l'eterno,e le morte stagioni, e la presentee viva, e il suon di lei. Così tra questaimmensità s'annega il pensier mio:e il naufragar m'è dolce in questo mare»(Giacomo Leopardiil realistaDAVANTI A SAN GUIDO ( stralcio)O nonna, o nonna! deh com'era bellaQuand'ero bimbo! ditemela ancor,Ditela a quest'uom savio la novellaDi lei che cerca il suo perduto amor! — Sette paia di scarpe ho consumateDi tutto ferro per te ritrovare: Sette verghe di ferro ho logoratePer appoggiarmi nel fatale andare: Sette fiasche di lacrime ho colmate,Sette lunghi anni, di lacrime amare:Tu dormi a le mie grida disperate,E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare. — Deh come bella, o nonna, e come veraÈ la novella ancor! Proprio cosí.E quello che cercai mattina e seraTanti e tanti anni in vano, è forse qui,Sotto questi cipressi, ove non spero, Ove non penso di posarmi piú: Forse, nonna, è nel vostro cimitero Tra quegli altri cipressi ermo là su. GIOSUE' CARDUCCIe infine la più bella, la più amatada SALVATORE QUASIMODO  l'ermeticoED E' SUBITO SERAOgnuno è solo sul cuor della terratrafitto da un raggio di soleed è subito seraanche se quasi nessuno lo sa, in fondo sono molto, ma molto , ma molto ....romantica                    il novecento