DASEIN

Pressione bassa


[…] Mi fa male la democrazia – questa democrazia – che è l’unica che io conosca. Mi fa male la prima repubblica, la seconda, la terza, la quarta. Mi fanno male i partiti, più che altro TUTTI! […] questo ignobile carosello. Questo grande, libero mercato delle facce. Facce che lasciano intendere di sapere tutto e non dicono niente, facce che non sanno niente e dicono di tutto, facce suadenti e cordiali col sorriso di plastica, facce esperte, competenti, che crollano al primo congiuntivo. Facce compiaciute, vanitose, che si auto incensano come vecchie baldracche. Facce da galera che non sopportano la galera e si danno malati, facce che dietro le belle frasi hanno un passato vergognoso da nascondere. Facce che ti aggrediscono con un delirio di sputi e di idiozie. Facce megalomani da Ducetti dilettanti, facce ciniche da scuola di partito, allenate ai sotterfugi e ai colpi bassi. Facce che hanno sempre la risposta pronta e non trovi mai il tempo di mandarle a fare in culo. Facce che straboccano solidarietà, facce da mafiosi che combattono la mafia, facce da servi intellettuali, da servi gallonati, facce da SERVI e basta. Facce scolpite nella pietra che con grande autorevolezza sparano cazzate. Non c’è una faccia - neanche UNA - che abbia dentro il segno di un qualsiasi ideale, una faccia che ricordi il coraggio, il rigore... No, c’è solo l’egoismo incontrollato, il denaro, la vita più schifosa dentro queste facce impotenti assetate di potere, facce che ogni giorno assaltano la mia faccia, in balìa di tutti questi NESSUNO. -Giorgio, la tua faccia era indubbiamente una cosa importante. Anche quando da lontano era impossibile vederla sapevo com’era: gli occhi mobili, a volte incerti, a volte infuocati; il naso prominente ti dava una certa aria arcigna e un po’ insinuante; la bocca indifesa, morbidamente larga, a tratti sarcastica; una massa di capelli da vecchio clown che ogni tanto ti aggiustavi con mosse nervose. Sapevi tenere perfettamente la scena dall’inizio alla fine dello spettacolo e non ci sono dubbi sul fatto che gli occhi degli spettatori erano incollati su di te. Eppure sul palco non facevi grandi cose, ma avevi quella tua personale, magnifica maniera di essere Personaggio.