formidabili i 70

anche gli ex ragazzi degli anni 70 nel loro piccolo si incazzano


Scusate se questo post c'entra ben poco con gli anni 70. Ma pur avendo visto tutte le puntate di Remì e della casa nella prateria, cosa che avrebbe dovuto temprarmi notevolmente, non riesco a mantenere l'aplomb leggendo certe cose.Direttamente tratte dal sito web di Repubblica, ecco alcune illuminanti riflessioni made in Opus Dei all'indomani delle esecuzioni in Iraq di Saddam Hussein e dei coimputati che hanno, se non altro, avuto il merito di riaccendere il dibattito sulla pena capitale: "Ci si deve commuovere per l'impiccagione di un criminale e per le poche decine o centinaia di condanne a morte eseguite nel mondo, e invece restare indifferenti o, peggio, considerare conquista di civiltà la strage di centinaia di migliaia, di milioni di vite umane che annualmente avviene nel mondo con l'aborto e la sperimentazione sugli embrioni?". Al di là del fatto che l'Opus Dei trae probabilmente le sue informazioni da Studio Aperto (o forse gliele passa direttamente Emilio Fede dagli scranni del fondamentale TG4), visto che le esecuzioni capitali sono migliaia ogni anno e non poche decine - basta leggere un qualsiasi rapporto di Amnesty International - mi verrebbe da porre alla nostra santa madre chiesa la domanda opposta: ovvero, perchè la chiesa cattolica, che nel suo catechismo giudica inaccettabile qualunque, cito testualmente, "provvedimento legislativo contro la vita" quali eutanasia, aborto e contraccezione non ha mai, e dico mai, preso una posizione chiara contro la pena di morte, arrivando nello stesso catechismo, a considerarla moralmente accettabile, sia pure in casi estremi? Qualcuno mi faccia capire, please. Se manipolare un embrione è un provvedimento legislativo contro la vita, prendere un uomo e pompargli un po' di pentothal nelle vene o tirargli il collo come a un tacchino cos'è, di grazia? Un regalo di Natale?Un'ultima cosa. Siamo in un paese in cui chiunque abbia la lingua in bocca, parla. Se oltre alla lingua ha anche le tette, va a parlare a "Porta a Porta". I neuroni sono un surplus. Ci hanno dato la loro opinione sulla ricerca sulle staminali vescovi e politici, nani e ballerine, letterine e famosi appositamente tornati dall'isola, brunivespe e pappalardi. Mancavano Briatore, ma forse era in Kenya, e Costantino, che però probabilmente "staminali" non sa neppure sillabarlo. Tutti bravi a pontificare sulla sacralità della vita e a dirci quello che è giusto e non è giusto fare. Io non so, non ho risposte pronte all'uso e verità che vadano bene per tutti. Non ho lezioni da dare e non ne prendo. So una cosa sola per certo. Che quando vivi certe cose in una posizione di "privilegio" perchè tuo malgrado impari a conoscere da vicino la devastazione di una malattia degenerativa, allora smetti per incanto di avere pensieri in odore di santità, e comincia a fregartene molto di meno di un embrione e molto più della persona che ti vive accanto e che forse dalla manipolazione - orrore! - di quest'embrione potrebbe avere qualche speranza concreta. E diventi molto meno santo, ma anche molto meno ipocrita. Non era un post anni 70, l'ho detto, ma anche noi degli anni 70 ogni tanto ci incazziamo. Solo ogni tanto, ma quando capita lo facciamo sul serio. Scusate se oggi non vi ho fatto sorridere, ma a leggere certe cose è passata la voglia pure a me.