formidabili i 70

i pensierini


Poichè, come già detto, grazie alla mia intelligenza mirabolante non ho fatto la prima elementare in quanto sapevo già leggere e scrivere (ma non far di conto, quello nè allora nè mai), mi sono scampata almeno in parte i terrificanti pensierini, pietra miliare della scuola italiana degli anni 70 insieme alla foto del presidente della Repubblica e al grembiulino nero.Non appena il povero piccino era in grado di tenere la matita in mano entrava nel vortice dei pensierini: trattavasi di frasi per lo più sconclusionate che in genere la maestra dava da scrivere per compito. Pagine e pagine di quaderno venivano riempite di scemenze tipo Il sole è giallo e Il papà va al lavoro con annesso disegno orripilante. Quando la maestra si stufava di leggere Il gatto è sotto il tavolo e  La mia mamma è bella, si faceva un salto di qualità e si passava all'ancora più nefasto testo libero del lunedì in cui inevitabilmente tutti raccontavano di essere andati a fare la spesa con la mamma. Al ventesimo testo libero intitolato "Al supermercato" la maestra aveva comprensibilmente un lieve scazzo.