formidabili i 70

il festival piratato


Attività oltremodo diffusa nei primi anni 80, consisteva nel piazzarsi di fronte alla Tv non appena cominciava il Festival con la seguente sofisticata attrezzatura: registratore nero di ordinanza (appena un passo più avanti del mangiadischi arancione) e cassetta TDK da 90 pronti a piratare le canzoni.Grazie a tali prodigi della tecnologia, la registrazione pressochè digitale che ne seguiva comprendeva: tre minuti di Sandro Giacobbe che cantava "Gli occhi verdi di tua madre" intervallati da 1) prozia che recitava il rosario nel salotto buono 2) miagolii del gatto che voleva il kitekat 3) bestemmie assortite del vicino di casa che guardava la partita.  Completava il tutto un fruscio di sottofondo che faceva molto registrazione di voci dei morti dall'aldilà. Nei casi più tragici, si aggiungeva anche il cigolio dell'antenna girata vorticosamente per evitare di sintonizzarsi sul festival del pangrattato trasmesso da Rete Canavese.Dopo esattamente dodici minuti di registrazione, il nastro si incastrava matematicamente nella testina del registratore e bisognava procedere a disincastrarlo e a riavvolgerlo nella cassetta, operazione che poteva prendere dai cinque minuti alle tre ore e venti.A quel punto, colti da legittimo scazzo, si decideva per l'acquisto della cassetta piratata originale sul banco del mercato alla modica cifra di 3500 lire dove i grandi successi di Sanremo venivano reinterpretati dal famoso cantante Tony Corallo con esiti a dir poco mirabolanti.