Anni 80 Che Passione

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Il programma, sotto l'apparenza di un gioco a premi dove si sfidano concorrenti del
nord e del sud Italia, è in realtà di carattere comico, con forti intenti satirici verso la televisione stessa e i suoi contenuti. Arbore infatti, col suo programma, fra gag e personaggi curiosi, canzoni e finti giochi a premi, non fa che stigmatizzare un certo tipo di televisione, che proprio negli anni '80 aveva iniziato ad orientarsi verso un tipo di intrattenimento sempre più commerciale e di basso livello culturale, fra salotti televisivi sempre più frivoli, ragazze sempre più svestite, e giochi a premi sempre più banali che distribuivano milioni a pioggia.
Tra gli elementi satirici, spiccano ad esempio le Ragazze Coccodè, che ballano vestite da galline e, assieme alle littorine, antesignane delle più attuali veline, letterine, letteronze, etc., o lo sponsor immaginario della trasmissione, il Cacao Meravigliao. Memorabili alcune gag che hanno alimentato autentici tormentoni: "Volante uno Volante due" (le voci di due poliziotti - alias Arnaldo Santoro ed Alfredo Cerruti, coautori del programma - che per un contatto "entravano" in onda durante la lettura del regolamento; "chiamo io ... chiama lei" (il prof. Pisapia che chiosava con Arbore); "che sta pensando quiz". Si ricordano anche gli sketch di Michele Foresta, alias Mago Forest.Curiosamente, nonostante fosse stato più volte ripetuto che il prodotto era di fantasia, per anni nei supermercati e nelle drogherie la gente chiedeva di acquistare il "Cacao Meravigliao". Tale cacao infatti, in base alle descrizioni che ne venivano date all'interno del programma, era disponibile nelle versioni "Delicassao", "Spregiudicao" e "Depressao", chiaramente ispirati a stati d'animo.
Fu anche questa una dimostrazione alquanto emblematica del potere, a volte involontario, della televisione sul pubblico: si trattava infatti di un prodotto chiaramente fasullo, reclamizzato per finta in una trasmissione dichiaratamente satirica, ma ciò nonostante la ripetizione a "tormentone" del finto spot pubblicitario aveva finito per produrre ugualmente il suo effetto sul pubblico, come una vera pubblicità.Durante il "momento dello sponsor" all'interno del programma, si svolgeva un balletto da parte di un gruppo di ragazze di colore (avente lo stesso nome del "prodotto"), composto da Marcia Sedoc, Amina Fofana, Linda Udine, Thel Montenegro, Elfbert; la canzone tema era invece cantata dalla appena 14enne Paola Cortellesi. Tra le vallette del programma figurava anche una giovanissima Maria Grazia Cucinotta.Il programma diviene in breve tempo un cult, così come il suo illustre predecessore "Quelli della Notte"; alcune battute dei protagonisti divengono dei veri e propri tormentoni, così come le varie canzoni eseguite in diretta: "Sì, la vita è tutt'un quiz" (sigla di apertura), "Vengo dopo il tiggì" (sigla di chiusura), "Pirulì" e "Cacao Meravigliao". Quest'ultima finta sponsorizzazione, prevedeva un balletto delle ragazze coccodè sulle note di un jingle facilmente orecchiabile, con musicalità chiaramente esotica.''cacao meravigliaocacao cacao cacaolo sponsoraodella nostra trasmissao''Nel programma viene abolita la classica soglia esistente in tv tra "scena" e "retroscena". Si pensi a tal proposito a elementi quali la "Regia in diretta" di Renzo Arbore, che dirigeva con due consolle video la trasmissione mentre era in diretta. Inoltre, Arbore si rivolge al conduttore Frassica, come se fosse a una "prova generale" prima dello spettacolo. Frassica chiede più volte a Arbore, se si possa mandare in onda la sigla, se è il momento di parlare dello sponsor o meno, si fa guidare passo passo.Trattandosi di un programma parodia di tante trasmissioni della tv commerciale, numerosi sono gli elementi di autoreferenzialità televisiva: oltre allo sponsor immaginario (si pensi che la trasmississione Indietro tutta!, non era interrotta da nessuno spazio pubblicitario e men che meno da telepromozioni), altri elementi come la finta ruota della fortuna, gli stessi balletti e gli stessi corpi di ballo composti da ballerine vestite come galline, sono chiaramente riferiti a programmi piu o meno noti di altre emittenti.Curiosamente Renzo Arbore appariva in uniforme da ufficiale di marina: anche in altre trasmissioni cult degli anni Ottanta, in primis in Colpo Grosso, ritroviamo lo stesso concetto di anchorman/capitano al comando di una nave.Gli elementi di autoreferenzialità al mondo della televisione commerciale e/o della neotelevisione sono chiaramente presenti nelle due sigle di testa e di coda. In entrambe le sigle si accenna alla ritualità della visione della tv nelle famiglie italiane e al fatto che il piccolo schermo detti non solo l'organizzazione del tempo nella famiglia, ma anche i rapporti tra i vari membri."T'ho detto sì!Vengo dopo il tiggìVengo dopo il tiggìper star vicino a ti""E allora amorequando vieni a stareun po' vicino a meperché altrimentimi addormento senza teMa sì!Vengo dopo il tiggìVengo dopo il tiggìVengo e mi metto lìT'ho detto sì!"  Testo tratto da WIKIPEDIA