JUKE-BLOG

Perchè un blog?Mmm,vediamo un po' ;)


Tutte le ragioni dei bloggers, soldi compresi Un’indagine scava tra le motivazioni che spingono a tenere un diario personale online. E c’è anche chi vende il proprio blog. SAN FRANCISCO (USA) – Brian Stelter è uno studente di vent’anni all’Università di Baltimora. Aveva un blog di news televisive ma, contattato dalla società del settore Mediabistro.com, ha deciso di venderlo. L’azienda lo ha ribattezzato TvNewser.com, il compenso per Stelter è stato modesto ma per un giovane universitario è molto più dell’argent de poche. Brian potrà pagarsi la retta e potrà continuare a versare inchiostro sul suo ex diario online sui temi che più lo appassionano. L’azienda, dal canto suo, avrà una finestra sul mondo mediatico attraverso gli occhi di un giovane, acquisirà i suoi contatti, la sua popolarità, i suoi segreti. Questo non è l’unico caso del genere e, come racconta il Wall Street Journal, sono sempre più diffusi, da parte del settore corporate, i tentativi di accaparrarsi i siti più interessanti della blogosfera. LA TERAPIA – Ma il popolo dei blog non è materialista e potrebbe fare molta resistenza alle lusinghe del business. Secondo una ricerca della firm Digital Marketing Services e promossa da Aol infatti le motivazioni principali che spingono ad animare un diario personale sono soprattutto di ordine psicologico. I bloggers cercano, attraverso questa esperienza, soprattutto una terapia, un sostegno e un aiuto (il 48,7 per cento). Poi c’è la folta schiera dei bloggers socievoli, quelli animati dal desiderio di restare in contatto con parenti e amici (il 40,8 per cento), e una significativa quota (il 16,2 per cento) di aspiranti giornalisti. Stupisce invece che solo il 3,2 per cento sia spinto da ambizioni di celebrità e solo il 7,5 per cento crei un blog per esporre le proprie opinioni politiche. I TEMI – Il 65,7 per cento scrive un po’ di tutto. Molto gettonato il tema famiglia (il 62,5 per cento) e tutti gli argomenti che ruotano intorno al variegato universo “hobbies”(47,3 per cento). Resistono i blog che si occupano di lavoro (il 34,3 per cento) e di gossip (26,3 per cento). L’effetto trainante delle mode è l’altro elemento che viene sottolineato dallo studio: è un fenomeno dilagante e il potere del passa parola, sia nell’animare i blog che nel visitarli, è fortissimo. Bloggare è trendy, soprattutto tra i giovani. Basta pensare al numero di blog che si occupano di happy slapping (schiaffo gioioso), la fucina di tutte le mode giovanili: un ceffone effetto-sorpresa, in metropolitana o nei luoghi più curiosi, filmato da videofonino. Emanuela Di Pasqua (Corriere.it)