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Una Pol(lo)veriera?


Si continua a parlare (ma soprattutto straparlare) sui giornali dei possibili rischi connessi a una eventuale diffusione della cosiddetta "influenza aviaria", una malattia che solitamente interessa gli uccelli, sia selvatici, sia di allevamento (tra cui i polli). In un primo momento hanno destato un'ovvia preoccupazione le ripetute previsioni allarmistiche, secondo le quali sarebbe stato da ritenere addirittura sicuro che l'influenza aviaria si trasformerà in una devastante epidemia, che colpirà tutto il mondo occidentale, provocando milioni di casi di malati e migliaia di morti. Di fronte a queste notizie, di fondamento più che incerto, abbiamo assistito dapprima a un aumento dei vaccini contro l'influenza di stagione (che con l'aviaria non c'entra niente); poi a un assalto ai farmaci antivirali (la cui utilità nell'influenza aviaria non è neppure certa); quindi al crollo di consumo di carne di pollo, infine a sospetti anche sulle uova.Gli interventi, anche pertinenti, delle autorità sanitarie sono spesso stati stravolti sulla stampa, provocando un'autentica epidemia, questo sì, ma di disinformazione. Ad oggi il panico riguardante la probabilità di una epidemia devastante sembra fortunatamente in forte calo, come è logico, visto che i casi di influenza aviaria negli uomini continuano a contarsi in poche decine, tutti confinati nelle zone orientali del mondo e - a quanto se ne sa - sempre in contesti di forte promiscuità tra uomini e animali (si sono ammalati, tra l'altro non sempre con esito mortale, soprattutto lavoratori negli allevamenti, per esempio chi uccide i polli, chi li spiuma e così via). Mentre il temuto contagio da uomo a uomo - necessario per l'instaurarsi di una epidemia - non risulta ancora mai essersi verificato. Resta comunque l'incertezza dei consumatori, di cui molti con ogni evidenza non si fidano più di consumare carne di pollo. Peccato, perché a quanto se ne sa oggi e a quanto confermano tutte le fonti più autorevoli in materia: 1) la presenza del virus dell'influenza aviaria non è stata segnalata in nessun caso su pollame commercializzato in Europa; 2) non c'è a oggi nessun dato che suggerisca che un eventuale virus dell'influenza aviaria possa trasmettersi all'uomo attraverso il consumo di carne di pollo o uova. L'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha dichiarato che non c'è bisogno, in rapporto all'influenza aviaria, di alcuna ulteriore precauzione oltre a quelle che da sempre esistono e che anche Altroconsumo da sempre consiglia: consumare la carne di pollo e le uova ben cotte. Non per problemi (molto poco realistici, al momento) di influenza aviaria. Ma per evitare la Salmonella, un rischio sempre presente se si consumano carne di pollo o uova crude. Che cosa fare, dunque, oggi? Ecco cosa vi consigliamo, basandoci su quanto è certo al momento.Limitare il vaccino contro l'influenza di stagione alle categorie a rischio: anziani sopra i 65 anni, persone (anche bambini) con malattie croniche o con il sistema immunitario indebolito; persone professionalmente esposte al contagio del virus dell'influenza stagionale (per esempio medici) o al virus dell'influenza aviaria (per esempio gli addetti al controllo veterinario o chi lavora in allevamenti di polli). Non si possono dare valutazioni precise su un punto simile, ma non ci sembra ad oggi sensato fare scorte di alcun farmaco. Tra l'altro le vittime di un'eventuale epidemia sarebbero curate in ospedale e non a casa loro (se il virus iniziasse a diffondersi da uomo a uomo e se il contagio non fosse contenuto con i tradizionali sistemi di controllo, la cui efficacia è stata dimostrata negli anni scorsi dal valido contenimento della Sars). Consumare tranquillamente carne di pollo e uova, seguendo le precauzioni che da sempre consigliamo per difendersi dalla Salmonella, ma che sarebbero utili anche nella ad oggi improbabile ipotesi che il pollo possa essere contaminato dal virus dell'influenza aviaria: - cuocere bene il pollo, controllando che siano ben cotte anche le parti aderenti alle ossa; - non consumare uova crude, cuocere bene la frittata e le uova strapazzate; - in frigorifero, non mettere a contatto carne di pollo cruda né uova con alimenti destinati al consumo senza cottura; - dopo avere toccato carne cruda o uova, lavarsi bene le mani con acqua calda e sapone e lavare con acqua calda e sapone tutti gli oggetti venuti a contatto con la carne (tagliere, coltello…).