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Ma proteggere non era la loro missione?


Tetra Pak, con un annuncio a pagamento sui principali quotidiani italiani, ha dichiarato di non produrre più in Italia confezioni con ITX, mentre verranno introdotte in futuro analoghe misure negli altri Paesi europei.Inoltre Tetra Pak Italia ha dichiarato che solo dal 30 ottobre scorso non fornisce più ai propri clienti contenitori prodotti con l’utilizzo di ITX.Ciò significa che la stessa Tetra Pak ammette che l’ITX è stato utilizzato per prodotti tuttora in commercio, come emerso dalle analisi di diffuse ieri, svolte su prodotti a lunga conservazione.Del tutto insufficienti e generiche appaiono le rassicurazioni sugli interventi dell’azienda negli altri Paesi europei. Nell’annunciare le positive, seppur tardive, precauzioni prese in Italia, Tetra Pak ammette che negli altri Paesi ancora non è stato fatto nulla.La storia........... Tutti lo usano, in pochi ne conoscono la storia. Parliamo del TetraPak, il sistema di confezionamento alimentare che, se è vero che in questi giorni è sotto accusa per il caso Itx (anche oggi sono stati ritirati dal commercio prodotti di marche importanti), ha anche avuto grandi meriti nel campo della conservabilità di molti cibi che finiscono quotidianamente sulle nostre tavole.La TetraPak è una multinazionale che è stata fondata in Svezia all'inizio degli anni '50 e il primo prodotto da essa realizzato è il cosiddetto "Tetra classic", un contenitore del latte di forma tetraedrica in cartoncino, inventato per sostituire le bottiglie di vetro del latte fresco. L'intuizione permise di ridurre gli spazi, i rischi di rottura ed ottenne subito un grande successo che spinse l'azienda a ricercare soluzioni tecnologiche sempre nuove. Il passo successivo fu quello di brevettare un nuovo materiale per i prodotti a lunga conservazione. Il contenitore originario venne modificato: al cartoncino accoppiato con il polietilene (necessario per impermeabilizzare le due facce) venne aggiunto un sottile foglio di alluminio in modo da preservare il latte Uht dall'attacco di aria e luce e mantenere così a lungo le proprietà del prodotto.Negli anni sessanto l'innovazione della società svedese si è rivolta alle forme dei contenitori. Archiviata la forma originale, comunque piuttosto scomoda da utilizzare, si è passati al Tetrabrik (a forma di "mattone") e al Tetrarex, la confezione notissima ancora oggi, quella con l'estremità "a tettuccio" con l'apertura che aiuta a versare il prodotto e che ricorda nella figura una bottiglia di latte. Al giorno d'oggi la multinazionale è presente in oltre cento Paesi e i suoi prodotti servono per confezionare bevande (latte, succhi, vino), legumi e cereali.La particolarità del TetraPak però non risiede solo nel particolare cartoncino poliaccoppiato, ma anche nel macchinario (brevettato) con cui i contenitori vengono formati. Il cartoncino è infatti avvolto inizialmente in bobine; quando viene srotolato subisce una sanificazione ed una serie di piegature e saldature con cui si forma la confezione. Contestualmente alla formatura però, tramite un tubo di alimentazione, la bevanda viene versata nei cartoni, così da evitare contaminazioni dall'ambiente esterno. L'ultima saldatura servirà così a sigillare una confezione che all'interno manterrà le qualità originali.