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(S)CARPE DIEM!


guardascolta  
Le originali sono state distrutte. E il loro possessore rischia fino a 15 anni di carcere per “aggressione contro capo di Stato straniero durante visita ufficiale”. Ma le scarpe che il giornalista Muntader Al Zaydi ha lanciato a George Bush si candidano a diventare uno degli oggetti più ricercati e desiderati sul mercato, almeno nel mondo arabo. Sebbene nelle riprese televisive le calzature schivate dal presidente americano fossero in movimento, un imprenditore di Istanbul sostiene che siano state prodotte nella sua officina. Ramazar Baydan, così si chiama l’artigiano intervistato dal New York Times, si è detto pronto a giurarlo: “Non posso dimenticarlo, è un modello che ho disegnato personalmente, l’abbiamo prodotto per 10 anni” sostiene “se sei un calzolaio ti basta uno sguardo per riconoscerle”. Sebbene la sua affermazione sia impossibile da verificare, le ordinazioni per le “Bush shoes”, come sono state prontamente rinominate, sono schizzate verso l’alto: un ordine di 15mila paia dall’Iraq, 95mila “in produzione per il mercato europeo” e addirittura “18mila per l’America”. Per la modica cifra di 40 dollari, ci si potrà allenare al lancio al presidente: “sono sorpreso dalla loro aerodinamicità” ha detto Baydan.Effetti collaterali dell’odio per uno dei presidenti americani più impopolari di sempre. L’originale lanciatore, intanto, non se la passa molto bene: il processo per il suo atto partirà il 31 dicembre. Il giudice istruttore Dhiya Al Kenani ha confermato il capo d’accusa, per il quale la pena prevista va dai 5 ai 15 anni. Muntader Al Zaydi può però contare sull’appoggio delle migliaia di dimostranti che sono scesi in piazza nei giorni scorsi per esprimere la solidarietà nei suoi confronti. Brandendo le scarpe “anti-Bush”. (Panorama.it)