JUKE-BLOG

GRADI sgradevoli


Nuova mappa sismica, anche Roma diventa a rischioIntrodotta una classificazione a zone, con 4 gradi di pericolo: tutta l' Italia considerata vulnerabile. Boschi, presidente dell' istituto di geofisica: «Una rivoluzione copernicana»Foresta Martin Franco(11 marzo 2004) - Corriere della SeraROMA - La Protezione civile ha recepito la nuova mappa sismica d' Italia, elaborata l' anno scorso da un gruppo di studiosi coordinato dal professor Massimiliano Stucchi dell' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Nei prossimi giorni ci sarà una presentazione ufficiale, ma ieri la notizia è stata anticipata nel corso di un congresso geologico internazionale al Cnr. «Per noi è come una rivoluzione copernicana - commenta il professor Enzo Boschi, presidente dell' Istituto -. Nella nuova mappa sono scomparse le cosiddette "zone non classificate", cioè i comuni che non venivano ritenuti esposti a un apprezzabile rischio sismico. Ora tutto il Paese è indicato come soggetto al pericolo di terremoti, sia pure con una diversa classe di rischio. E' una carta fondamentale, che servirà alle Regioni per dettare le norme antisismiche per la costruzione di edifici e altre opere pubbliche». Per rendersi conto del contributo alla prevenzione sismica offerto da questo nuovo strumento tecnico-scientifico, basta mettere a confronto la precedente carta sismica del 1984 e quella attuale, esorta il dottor Massimo Cocco, direttore della sezione di simologia dell' Ingv: «Ampie zone del Molise, della Puglia e dell' Emilia Romagna non erano classificate come sismiche perché non emergevano elevati elementi di rischio. Un esempio eclatante è quello di San Giuliano di Puglia, il paese molisano tristemente noto per il crollo della scuola durante il terremoto del 31 ottobre 2002 che, nella mappa del 1984, ricadeva nella zona non classificata». Ma i tempi di ricorrenza di un terremoto di una certa violenza non bastano, di per sé, a stabilire la pericolosità sismica di una località, spiega lo studioso: è necessario prendere in considerazione anche altri parametri geofisici. E' quanto ha fatto lo staff di ricercatori incaricati di elaborare la nuova mappa sulla base di un' ordinanza della Protezione civile del marzo dell' anno scorso. A lavoro ultimato, prima di inoltrare la mappa completa al committente, gli studiosi l' hanno anche sottoposta alla revisione critica di un comitato internazionale, formato da scienziati europei. Il risultato conclusivo è che ora tutta l' Italia è definita assoggettata a terremoti, vicini o lontani. Esistono 4 categorie di rischio, basate su un parametro chiamato "ag", ossia «accelerazione di gravità», il quale indica, in pratica, il massimo scuotimento del terreno prevedibile per ogni luogo. I comuni classificati nella prima categoria si concentrano in tutto l' arco appenninico centrale e meridionale e nell' estremità orientale dell' arco alpino. «Si tratta di località esposte a terremoti di magnitudo tra 6 e 7 Richter - illustra il dottor Cocco -, oppure a terremoti meno violenti ma più frequenti. Per esempio, i comuni dell' Irpinia colpiti dal terremoto dell' 80, o quelli dell' Umbria e delle Marche colpiti dalla lunga sequenza di Colfiorito del 1997-98». Seconda e terza categoria ricoprono a macchia d' olio la maggior parte del territorio nazionale, da Nord a Sud, e indicano le località esposte al pericolo di terremoti vicini di piccola magnitudine (minore di 5 Richter) oppure lontani di magnitudo più elevata. «Per esempio il centro storico di Roma può essere danneggiato dai modesti terremoti dei Colli Albani, oppure dai più forti eventi tipici della zona di Avezzano», aggiunge Cocco. La quarta categoria, infine, indica «isole» di relativa tranquillità come la Sardegna, la Puglia limitatamente al cosiddetto «tallone» e la Pianura padana centro-occidentale. Ogni valore di «scuotimento atteso» corrisponde a precise norme costruttive che gli uffici tecnici comunali dovranno far rispettare per gli edifici di nuova costruzione. Per l' edilizia esistente, se si vorrà intervenire, bisognerà affrontare gli elevati costi di ristrutturazione e adeguamento. Alla mappa della pericolosità sismica dovrà essere affiancata in futuro una mappa della probabilità sismica, con l' obiettivo di indicare i tempi di ricorrenza dei terremoti La storia L' Italia possiede il catalogo storico dei terremoti più completo del mondo che documenta gli eventi sismici degli ultimi 2.000 anni. Ora, con l' archeo- sismologia, ci si spinge più indietro