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La Bella Simonetta.....


"La nascita di Venere"Dopo aver ultimato "La Primavera", Botticelli viene chiamato a Roma insieme ad altri pittori romani per affrescare le pareti della Cappella Sistina. Tornato a Firenze nel 1484 continua l’opera della triade iniziata con "La Primavera", poi comincia la "Nascita di Venere."L’opera risente del periodo romano dell’artista, infatti, non userà più la tempera grassa, ma la tempera magra, più opaca, più chiara e quindi i colori sono meno brillanti rispetto a quelli della "Primavera".Tutto il dipinto è diviso in tre parti: al centro è Venere nascente dalla schiuma del mare, a sinistra i venti Zefiro e Borea la sospingono verso la riva, a destra, sulla riva, è una delle Ore, mitiche divinità femminili, che con un telo sta per accogliere Venere.Venere è rappresentata (anche se nascente) adulta e nuda su una conchiglia. Nel dipinto si perde la linea sinuosa e continua, presente nella "Primavera", per dare spazio ad una linea spezzata e dura, più evidente tra le onde del mare o nella costa frastagliata.Rispetto alla "Primavera"la natura è scura, manca di rigogliosità, di elementi floreali, e le fronde degli alberi sono annerite. Il tema è tipicamente mitologico, tuttavia il dipinto può assumere un significato strettamente cristiano. Nel periodo di Botticelli a Firenze Savonarola predicava che nel 1500 sarebbe finito il mondo, poiché a causa della corruzione non c’era un buon rapporto con la religione, Botticelli, che era molto sensibile e rimase sconvolto dalle parole del Savonarola arrivò a rinnegare le sue opere precedenti di carattere pagano. "La Nascita di Venere" può essere interpretata in chiave cristiana; basta considerare Venere come l’animo del fedele che rinasce attraverso l’acqua del battesimo e vedere quindi la conchiglia come un fonte battesimale. Tra l’altro l’Ore fa un gesto molto simile a quello di San Giovanni Battista nell’iconografia cristiana, sempre rappresentato a destra da Cristo nell’atto di mettere l’acqua. Venere è caratterizzata da una linea sinuosa che la circonda dal lato sinistro e da una linea frastagliata a destra, il lato dei capelli rappresentati filo per filo. Si sono voluti vedere degli errori" nella composizione di Venere, infatti, il braccio sinistro è proporzionalmente molto più lungo rispetto alle dimensioni del corpo e mancano i rapporti prospettici.La Venere bianca ritratta dal Botticelli bionda e perfetta, con l’espressione sognante, in realtà era una certa Simonetta Vespucci .La bella Simonetta; così era conosciuta a Firenze, era amante di Giuliano dè Medici, ma ebbe probabilmente anche una relazione con il pittore. Di lei parlano il Poliziano ed il Vasari. Andata sposa a Marco Vespucci, figlio di Piero, alto dignitario della corte medicea, Simonetta fu oggetto delle attenzioni amorose di Lorenzo e Giuliano de ’ Medici oltre che di Alfonso d’Aragona futuro re di Napoli.La sua celebrata bellezza non è mai sfiorita: morì di parto a soli 23 anni. Il suo volto, una immagine senza tempo.