Un anno in Caritas

Per non parlare della Pastorale...

 

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Post n°5 pubblicato il 15 Dicembre 2006 da Andrea_SV1

Vanno i Corrs su questa mattina d'autunno ancora soleggiata. E dovrebbere essere inverno, mentre ci troviamo 13°C alle 18.40 di sera.
Bel pacco.
Beh, non è su questo clima il focus del post odierno, comunque.
Ieri sera ho assistito all'annuale incontro/ricorrenza del 15 dicembre, data di promulgazione della prima legge sull'Obiezione di Coscienza e sul servizio civile sostitutivo.. una pietra miliare per coloro che rifiutavano il ervizio militare. Questo nel 1972... e non ero ancora nato.
Un film di 60 minuti, una tastimonianza di un ragazzo (della Pastorale, per giunta) che ha vissuto in zone di guerra, giù in Palestina.
Una lunga riflessione...
...
...connessa alle letture di oggi sullo scoutismo, cercando un brano adatto per l'attività del Consiglio di Zona di stasera.
Non è riassumibile: il film di DelBono non è stato poi questa miniera di fonti o un capolavoro, forse tutt'altro. Avrò dei gusti strani ma gli spunti sono giunti in opposizione. Per quello che il film ha calcato, estraniato, esagerato e non detto o mostrato. Insomma... non ha trasmesso quello che può davvero essere l'orrore intimo di uno scontro nelle piazze, del dolore e delle sofferenza. La Paura e l'Orrore (mi si passi il termine nephandico).
Però ha tirato fuori un qualcosa che non sempre esce da queste proiezioni: in genere tutti colpiti, lacrimevoli, "Uh, povera gente...", "Oh come siamo fortunati noi qua...", "E' sempre la povera gente a pagare, mai i ricchi e i potenti".
E' tutto vero, ci mancherebbe altro, ma pensiamo che sia quetso il punto fermo della questione? Non forse il cercare di fare qualcosa, invece di fare i santi soccorritori? Piuttosto, apprezzo la tesimonianza parallela al film, di uno che là c'è stato (come DelBono, ovviamente) e non per portare la potenza occidentale, ma per lavorare fianco a fianco con la gente dle posto per costruire pace e futuro. E' inutile scandalizzarci e metterci la coscienza a posto con una donazione... forse non è quella la strada.
Diceva B.P. che se tutti i ragazzi fossero stati mebri di una fraternità internazionale come quella dello scoutismo, un giorno, da adulti, non avrebbero mosso guerra da dulti, perchè tra amici non ci si aggredisce.
Utopico, a leggerlo un secolo dopo, ma una trovata geniale nel 1911. E' questo lo stile con cui lavorare: educare, insegnare e apprednere la convivenza pacifica. Apprendere? Certo, non siamo mica superiori a chi è in guerra, solo un pelo più fortunati.
C'è sempre un torto in una guerra, ce n'è più d'uno, forse due o tre... e non possiamo risolverli noi con la nostra supponenza. Possiamo solo stare vicini ai fratelli in difficiltà, mostrare i problemi che noi abbiamo superato e farci aiutare a superare quelli che ancora abbiamo (basti guardare la nostra economia folle...).
Così c'è futuro, non credete?

 
 
 

Comitato di Zona

Post n°4 pubblicato il 12 Dicembre 2006 da Andrea_SV1

A casa mia, cena e riunione.

Si narra che il comitato di zona sia una riunione di vecchie cariatidi.

Uhm... forse il nostro R.Z.M. lo è un po'... (quando avrà letto, sentirò
fischiare le orecchie... )

Ma dai, è stata una riunione come le altre, creativa, pittoresca, con le solite
priorità. Non ho voglia di scrivere un rapporto, nè di scendere nei
particolari. Voglio focalizzarmi sulla partecipazione associativa e sul...
centeneraio.

Partecipazione associativa: un tema di cui si discute, ci si contronta, si
litiga in Co.Ca., si fa di tutto per far notare il problema... e poi è sempre
lì. Siamo un'associazione malata dell'incapacità di dare priorità decise e ben
definite. E' vero che chi ha meno da fare trova più spazio, chi sacrifica la
sua vita personal o non ne ha una, chi si può permettere più tempo per lo
scoutismo (in genere gli studenti). I ritmi sono alti, la formazione richiede
due botte di otto giorni a volta, zona una volta al mese, Co.ca. almeno due
volte al mese, staff, attività con le "bestioline", preprazioni
varie, pattuglini, convegni, assemblee... ce n'è per tutti e, forse, ce n'è
pure troppo.

Mi domandavo quanto tutto ciò servisse e ero giunto ad una rifelssione molto
attenta, più o meno a metà novembre. Insomma, ci sono delle priorità e dobbiamo
capirle. E' inutile fare il capo e non essere formati, così come lavorare con i
ragazzi e non partecipare a Co.Ca.. Ovviamente i momenti di formazione devono
funzionare, altrimenti tanto vale stare a casa, non c'è dubbio. Fare altro,
rilassarsi... per perdere due ore a Co.Ca., sentendo sempre le stesse cose,
gioco al pc o studio, che male non fa, oppure mi dedico al prossimo mostro
sulla lista. Ma è anche sbagliato quetso, dopotutto. Se Co.Ca. non va mi alzo e
lo dico, lavoro perchè funzioni, perchè sia un momento che arrichisca tutti e
ci porti a svolgere un servizio più ricco e profondo, più conscio, competente
e, soprattutto, formativo per i nostri ragazzi.

Dannazione, l'intenzionalità educativa!!! E' un problema non da poco... non si
fa il capo suando solo il cuore e la passione, certe volte traviano: serve del
cervello, serve sapere come si dovrebbe fare, serve "saperne",
se mi passate l'espressione. Ovvio che se uno non ci mette passione, cuore e
impegno, tutta la conoscenza e la teoria di B.P. possono andare... avete capito
dove...!! L'equilibrio è il segreto e la miscela adatta... ecco cosa.

Bisognerebbe ricordarselo e legerselo un po' più spesso.

Come bisognerebe tornare più spesso ai testi di B.P.: una buona lettura,
puntigliosa e precisa, oltre che molto molto arricchente.

Dicevamo, invece, del
CENTENARIO!

Lo scoutismo festaggia i 100 anni, luglio/agosto 2007... il jamboree del
centenaio. Invidio i fortunelli, io non sarò della partita.

ma, dannazione, non voglio far passare questa ricorrenza come un nulla, come
solo vento sul mare, sui nostri ragazzi e su noi stessi! dev'essere un qualcosa
di più, un momento per trovarci tutti attorno ad un fuoco, sotto ad una croce,
lungon un sentiero e dietro ad un pallone... ma trovarci, stare assieme,
raccontarci le nostre esperienze. Dirci chi siamo e da dove veniamo. Mille e
più volti sotto un'unica promessa... ecco come vedo la nostra Zona per
l'incontro che vorrei ci fosse a maggio. Chissà dove, chissà come. ma la gente
deve sapere che ci siamo anche noi, vedere che stiamo assieme e stiamo tra la
gente, camminiamo e preghiamo anche per chi non è con noi...

E poi, "
scout semel, semper scout", mai dimenticarlo.

E' ora, MdT chiama... ecco quindi che fare lo scout, anche con gli occhi della
Pastorale, porta a qualcosa. Spero solo che questa via conduca un po' oltre, e
che questa zona viva un momento indimenticabile, dall'ultimo cucciolo entrato
in branco al partente, sino al capo brevettato e corazzato a tutto.

Buona strada a tutti!

 
 
 

Estratti

Post n°2 pubblicato il 11 Dicembre 2006 da Andrea_SV1
 
Tag: Fede

C'è voluto del tempo, ma nulla è davvero perduto, a quanto pare.
Vorrei davvero soffermarmi per qualche riga (mia) e qualche minuto (vostro) su ieri sera e sulla preghiera per i giovani organizzata dall'Ufficio di Pastorale Giovanile della mia diocesi (è venuta bene, forse perchè non avevo ancora messo becco nell'organizzazione).
E' stato un bel momento, profondo, stimolante, costruttivo e molto altro. Non ero così convinto, all'inizio: un po' l'origine della mia presenza, dovuta soprattutto al Servizio Civile, anche se probabilmente ci sarei andato comunque. Un po' queste settimane non propriamente liete per tanti motivi. Un po' il periodo di "bassa" nel mio cammino di fede.
Non erano belle premesse.
Invece le alchimie hanno funzionato alla perfezione anche questa volta. Gli aggettivi per la preghiera li ho già elencati prima, non voglio ripetermi: mi soffermo, però, sulle sensazioni della serata.
La cappella del Seminario Diocesano non era gremita ma la sessantina di presenti si raggiungeva, senza problemi: tutti perlopiù giovani, sotto la trentina, tranne qualche eccezione disposta tra le panche. Tutti lì per lo stesso motivo, un buon incontro e un'ora, scarsa, di preghiera.
Mi ha fatto riscoprire una dimensione che prima era usuale e si stava un po' perdendo, un passare del tempo con me stesso e con i pensieri rivolti verso l'alto, attraverso l'incredibilmente terreno del mio vissuto. Preghiera, in breve. Una preghiera sull'ascolto, sul "guardarsi dentro", anche attraverso l'incontro con l'altro, se necessario (già, una bella testimonianza quella del frate...), attraverso il "fare strada" tanto caro a noi scout.
"Che fai qui, Elia?".
Bella domanda, che prevede, a monte, un viaggio, un fare strada, appunto. Perchè se c'è da chiedere a Elia cosa ci fa "lì", allora prima era altrove e si è mosso, si è messo in cammino, su una chiamata. Si, la chiamata. Prenderei la tangente sul silenzio e sulla necessità di tacere, di stare nel silenzio per sentire la chiamata che viene.
Indicativo che la principale preghiera ebraica inizi proprio con lo "Sh'mà Israel", ascolta Israele, quasi un richiamo di attenzione, un porre l'accento e attirare...
Dicevo di me, invece: ieri sera sono riemerse vecchie necessità, vecchi piaceri, vecchie usanze e nuove conoscenze, nuove persone sulla mia strada. Nuovi compagni di viaggio e nuove iniziative, come questo blog. Un anno di percorso che farò con loro (non li invidioimmagine) e un anno di percorso che, comunque vada, cambierà la strada. E' Hisenberg a dirlo, mica io: non possiamo interagire con un fenomeno senza modificarlo, per quanto poco. Scienziato fallito si, ma poco colto no!
Per chiudere sulla preghiera: a gennaio la prossima. Se saranno tutte paragonabili a questa, per intensità, partecipazione, confronto e prghiera, ben vengano. Più folla di quanto mi aspettassi... e poi dicono che i giovani stanno perdendo i valori. Sarà pur vero ma, forse, puntando su quelli che i valori li hanno, e ben chiari, si otterrebbe più che a sparare nel mucchio e a contare sul numero. Mah, discorsi astrusi, comunque, per ora conta ciò che sto facendo io, ciò che sto construendo e, soprattutto, l'aver ritrovato il piacere di fermarmi e pregare come mancava da tempo. E, non indiferrente, l'aver trovato persone con cui seguire questo cammino.
E quindi devo ringraziare quest'anno di servizio civile, quest'anno di Caritas e Pastorale, quel simpatico A.E. di Zona che mi ha proposto la cosa... e tutte le persone che mi accompagneranno in quest'anno.
Buona strada a tutti, compresi i miei adorati bimbi del clan, che risentiranno molto presto di questa "vena spirituale" del loro fantastico immagine capo.

 
 
 

Tutti pronti? Allora, andiamo ad incominciare...

Post n°1 pubblicato il 11 Dicembre 2006 da Andrea_SV1
Foto di Andrea_SV1

E' iniziata.
Una settimana di servizio e ho già accumulato due giorni da recuperare... colpa del Prete!
Già già... e che servizio... ma sarà il caso di andare con ordine rigoroso, dopotutto è il primo post e un po' deve servire per fare le presentazioni.

Eccomi qui, giovane studente fuori corso e, soprattutto per queste pagine, volontario in servizio civile (serviziocivilista è un'espressione che aborro... come molti neologismi!) presso la Caritas diocesana di Savona e, in parallelo, presso l'Ufficio Diocesano per la Pastorale Giovanile.
Insomma, un macello.

Scopo del blog: riportare idee, commenti, esperienze e vissuti di questo anno di S.C. su una pagina virtuale e provare una trasmissione di tutto questo.

Tema: il S.C. che sto svolgendo e tutto il resto, compresa l'indagine sociologica, sul tema dei giovani, che porteremo a termine in quest'anno di Caritas.

Tempi: un anno... con scadenza il 03.12.2007, al termine del mio S.C. Magari si andrà avanti, magari no. Di certo voglio arrivare a quel giorno.

Bene... è un blog ancora in via di sviluppo, il pc non funziona benissimo, ci vorrà un po' per lanciralo. Ma seguite queste pagine e troverete di certo qualcosa di interessante!

Per ora, buona navigazione!

 
 
 
 
 

INFO


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