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(ASCA) - Roma, 17 ott - Presentato il bilancio sociale di Eurofidi ed Eurocons, la prima impegnata nell'assicurare garanzie sui fidi concessi dalle banche alle piccole e medie imprese, la seconda impegnata nella consulenza aziendale. Con la crisi che morde, il dibattito si e' concentrato soprattutto sulle tematiche relative all'accesso al credito alle imprese, dove Eurofidi e' il piu' rilevante soggetto nazionale del settore dei Confidi . Al 30 giugno le consistenze di credito bancario erogato ella imprese associate ad Eurofidi ammontavano a 6,6 miliardi, di cui 3,3 miliardi assistite da garanzia. ''Tra i nuovi obiettvi di Eurofidi ed Eurocons c'e' quello di cooperare per favorire una maggiore patrimonializzazione delle imprese''ha spiegato Massimo Nobili, presidente di Eurofidi e Eurocons. I numeri peraltro segnalano un crescente ricorso al credito garantito alimentato anche dalla doppia recessione che aumenta la rischiosita' della domanda di credito. Se nel 2009, le operazioni assistite da garanzia erano state 29 mila, ''nei primi 9 mesi del 2012 siamo gia' a 45 mila'', ha sottolineato Claudia Bugno presidente del comitato di gestione del Fondo centrale di garanzia del Ministero della Sviluppo. Per mantenere un accesso piu' permanente al credito verso le Pmi c'e' il progetto ''di passare dalla garanzia sulle singole operazioni a quella sui portafogli'' ha spiegato Bugno. Sull' insufficiente livello dimensionale e patrimoniale della piccola e media impresa si e' soffermato Salvatore Rossi, Vice Direttore Generale della Banca d'Italia, ''si tratta di una nostra anomalia se confrontata al contesto internazionale. In Italia, al contrario di altri paesi, e' difficile vedere in un certo lasso di tempo, un'impresa it trasformarsi da piccola a media, oppure una media diventare grande'', ha sottolineato Rossi. Poi ci sono da superare gli ostacoli alla raccolta di capitale per rafforzare il patrimonio e finanziare gli investimenti, ''c'e' una eccessiva dipendenza delle piccole e medie imprese dal credito bancario, un problema che va risolto favorendo il ricorso alla provvista sul mercato dei capitali, ad esempio con l'emissione di bond'', ha proseguito il Vice Dg di Palazzo Koch. Anche perche' l'accesso al credito bancario, stante la maggiore rischosita' del contesto economico, funziona soprattutto se assistito da garanzie. ''I Confidi sono una realta' utile, lo hanno dimostrato in questo periodo di crisi, negli ultimi 5 anni i prestiti garantiti sono saliti del 15% mentre scesi quelli non garantiti. Oramai 4/5 dei prestiti alle imprese di minore dimensione sono assistiti da garanzia'', ha sottolineato Rossi. Insomma, i Confidi rappresentano un efficace argine al razionamento del credito, ma senza una adeguata patrimonializzazione e crescita dimensionale si rischia di rimanere affetti da un sistema di imprese malate di nanismo, con tutti gli svantaggi che ne derivano.
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