anonimalamente

Post N° 35


Ancora giorno DOMENICA Capitolo ventinovesimo Mi svegliai e guardai immediatamente l’ora preoccupato. Erano le due passate. Dovevamo pulire la casa e soprattutto far sparire qualsiasi cosa che potesse ricondurre ai nostri eccessi.Mi alzai e andai in bagno a lavarmi. Quando uscii decisi di preparare subito la borsa e ci infilai dentro tutti i miei averi. Finita la triste operazione andai in cucina sconsolato.Dentro ci trovai Filippo, Michele e Alberto che chiacchieravano amabilmente seduti al tavolo.-         Fa uno strano effetto vedervi al mattino. Cos’è successo? Avuto gli incubi?-         Parla a Filippo. Lui ci ha svegliati.-         Dobbiamo pulire vecchi.Preparai un caffé e ci dividemmo i compiti.-         Io e Filippo laviamo i piatti mentre voi fate le valigie e i sacchetti della spazzatura, che tra qui e fuori sembra una discarica abbandonata.Pulimmo tutto dimenticandoci però del pranzo ancora da fare. Con una rapida decisione comunitaria non scopammo per terra e quando ci raggiunse Chicco eravamo seduti che fumavamo il poco che ci era rimasto. Volevamo tenerci per il viaggio soltanto una canna d’erba a macchina e un paio di grammi di fumo.In tanto erano state messe sul fuoco le pentole per la pasta e il sugo.Mandammo Michele a svegliare le dormiglione. Arrivarono spettinate e impigiamate. Le aggiornammo riguardo il nostro programma e loro reagirono velocemente andando subito a truccarsi e a riempire le valigie.-         Visto che noi maschietti abbiamo già fatto il nostro, le ragazze puliscono il bagno e la camera da letto. Vero Elisa?- Disse Carlo ad alta voce.-         ….-         Secondo me non ha sentito.- Lo incitò Chicco.-         No perché noi abbiamo fatto da mangiare, oltre che pulito la cucina.- Rincarò lui.-         Ok Carlo. Abbiamo capito l’antifona.-         Antifono a chi? Non so cos’hai capito, ma io parlavo del bagno e della camera da letto.-         Si Carlo. Rilassati.Mangiammo in silenzio e finimmo le pulizie. Poi preparammo l’ultimo caffé, molto potente soprattutto per i guidatori, e chiudemmo i rubinetti generali dell’acqua, gas e corrente.Noi maschietti con la bevanda calda in una tazza ci dirigemmo verso il posto più panoramico del paese. Carlo, Chicco e Michele avevano girato in totale quattro canne e ci mettemmo a fumarle, con il caffé in mano.-         Figata.-         E’ si.-         Si torna.-         Che merda.-         Lascia stare. Dio ….-         Io mi schianto a letto appena arrivo, non vedo l’ora.-         Ma se hai dormito un casino.-         Dormito? Ho cercato di appisolarmi mentre il mio stomaco digeriva tonnellate d’alcol.-         Comunque figo questo posto. O no?-         Si.-         Si si.-         Cioè ci siamo fatti una gran bella vacanza.-         Si vecchio, tranquillo.-         E domani?-         Eh. Lascia stare domani. Quando mi sveglierò, domani, te lo dirò, ti mando un messaggino. Vuoi? Dio ….-         Ma vaffanculo.-         Oh. E’ irritato oggi.-         No pensavo che sta sera sarò a casa, uscirò a fumarmi la canna prima di andare a letto, guarderò il cielo e non vedrò neanche un terzo di tutte le fottute stelle che ho visto qui.-         Che romantico che sei. Sfichez.-         Avevate una settimana per scambiarvi le coccole. Ora dobbiamo partire, se no col cazzo che arriviamo per cena.Finimmo anche quel atto conclusivo in silenzio e velocità, caricammo nella macchina di Alberto la spazzatura e nella nostra mezza cassa di birre avanzate.Nell’auto di Filippo montammo io, Chicco, Carlo e l’Elisa, che si sedette dietro, in mezzo a i due simpatici amici.Percorremmo i primi ottanta chilometri in silenzio, forse perché si era stanchi, forse perché avevamo appena mangiato o forse perché eravamo un po’ tristi di tornare nel mondo civilizzato.Io parlavo sotto voce ogni tanto a Filippo che guidava. Nel lettore girava un cd di David Bowie, Ziggy Stardust, che creava un clima particolare. Quando finì ero indeciso sul cosa mettere. Presi il raccoglitore e iniziai a sfogliarlo alla ricerca di qualcosa di adatto. Alla fine optai per un buon cd di Bob Marley e la sua musica ci vivacizzò.