anonimalamente

Post N° 51


Ancora giorno Capitolo tredicesimo Intanto il freddo entrava in macchina e Filippo iniziò a muoversi. Io e Carlo, senza far rumore, ci nascondemmo dietro un angolo di una casa, lasciando la porta aperta della macchina.-         Vediamo come reagisce a sapere che qualcuno li ha beccati.Ci accendemmo tutti e due una sigaretta e come al cinema ci mettemmo comodi a guardare. Dopo un minuto uscì Filippo, sconvolto. Cercava di mettersi i pantaloni, ma doveva aver preso quelli della Valeria. Una mano gli passò quelli giusti. Si parlavano animatamente, ma noi non sentivamo niente. Allora io e Carlo decidemmo di uscire allo scoperto, non volevamo che si sputanassero per sbaglio.-         Buongiorno. Dormito bene?- Domandai appena fummo visibili. Ero quasi di buon umore.-         …-         Che cazzo avete combinato?- Carlo un po’ meno.-         Chi ci ha svegliati?-         Io e lui deficiente.- Decisamente meno.Finché finirono di vestirsi passarono due minuti di silenzio imbarazzante soprattutto per la Valeria.Quando riuscii a mettermi in disparte con Filippo iniziai a parlargli liberamente.-         Io ieri ero ubriaco fuori dalle misure, ok Filippo? Ma solo di una cosa ero certo: tu che facevi compagnia in camera all’Elisa che stava male. E adesso ti becco in mutande dentro un auto. E ti dirò la verità non voglio sapere “come”, ma “perché”.-         Voi mi avete fatto bere mezzo litro di Jack quasi di schiena. Sto malissimo. Mi viene da rimettere.- Lo guardai sorpreso. Non mi ricordavo nulla di quello che aveva detto. “Ieri sera l’abbiamo cacciata grossa”.Ero immerso nei miei pensieri che lui con uno scatto andò in una aiuola e vomitò. Uno schifo, ma non mi lasciai impietosire e dopo che si asciugò la bocca continuai:-         E l’Elisa?-         Dai sono problemi miei.-         No, sarebbero di tutti se non ci fossimo stati io e lui, visto che è sveglia. Direi pimpante. E’ in cucina convinta che tu sia a letto, quindi mi sento in dovere di insultarti un po’. Brutto testicolo.-         Come facciamo?-         Carlo aveva il compito di pensarci. Carlo esponi il piano?- Domandai ad alta voce.-         …-         Eh che cazzo. Abbiamo detto all’Elisa che andavamo a far la spesa, ma non ci andiamo. Torniamo e gli diciamo che siamo…senza chiavi…trovato trovato…le diciamo che siamo senza chiavi, voi vi nascondete vicino all’entrata, noi le domandiamo una mano per cercarle…-         Si, ma così le cerca dentro.-         Trovato trovato … Carlo era sicuro di averle prese quindi sono qui attorno per terra e la portiamo fuori e voi vi fiondate a letto. Ok?-         Ma perché le ho perse io?-         Eh che cazzo.-         Ok.-         Siamo d’accordo?-         Si.-         Un attimo. Cose sgammo?- Controllammo in macchina se si fossero dimenticati vestito o altro.-         Zero.-         Dammi le chiavi della macchina.- Me le misi in tasca.-         Ragazzi ci dovete una birra.- Dissi.-         Una? Molte di più. Molte di più.- Ribadì il mio collega.Iniziammo il piano, loro si nascosero dietro un angolo mentre io e Carlo andammo a recitare. Andò tutto liscio, quando tornammo in cucina festanti per aver trovato le chiavi tutti dormivano come angioletti e soprattutto erano tutti. Andai a controllare per sicurezza. Filippo mi fece l’“ok” con la mano, io risposi con un cordiale, silenzioso, dito medio alzato e tornai in cucina.Guardai Carlo e gli indicai la pipa, lui la prese, sgranò del fumo e fumammo.-         Voi due siete pazzi.- Disse l’Elisa.La guardammo con sufficienza e fumammo ancora. Nessuno si sarebbe alzato per un paio d’ore. Notai che Carlo dentro di sé mi malediceva finché non ce la fece proprio più e tornò a letto.-         Ma non dovevate andare a fare la spesa?- Mi domandò l’Elisa.Le dissi che stava troppo male e voleva dormire ancora un pochino.Aveva finito le pulizie, la cucina stava tornando a essere abitabile. Si sedette davanti a me e iniziò a girarsi una canna. Fu una lieta sorpresa. Non sapevo fosse capace, anzi, finì tutto in due minuti con un ottimo risultato. -         Ci voleva.- Disse facendo la prima aspirata. -Ma veramente non ti ricordi nulla di ieri sera?-         Ancora? Ti giuro magari col tempo mi viene in mente qualche scena, ma ora come ora mi ricordo fino a quando abbiamo giocato a carte e abbiamo bevuto dal fiasco da cinque direttamente con la cannuccia.-         Che avete finito. Ma come fai a svegliarti sempre presto?-         Deformazione professionale. Per andare a scuola mi svegliavo sempre presto e in certe condizioni. Ma lascia stare. Ora è una passeggiata.Non volevo parlare e accesi il pc. Quando si caricò la pagina del desktop vidi l’icona di una nuova cartella senza nome. La aprii. Comparirono i video del primo giorno, poi mi venne un’illuminazione. Presi la telecamera per vedere se c’era qualcosa della notte appena passata.L’Elisa stava lì a guardare senza commentare e finendo il cannone. Io collegai la videocamera digitale al computer. Salvati dentro c’erano quattro video e una decina di foto, di cui cinque mosse e in tre non si distingueva nulla, a causa del buio. Le rimanenti due mostravano Michele per terra che dormiva, scattate alle sei e cinque del mattino, da mano ignota.L’ultimo video era delle meno dieci alle cinque. Si sentiva malissimo l’audio ed ogni tanto comprendevi delle bestemmie di Chicco dette ad alta voce. Il filmato era girato da una mano molto tremante e faceva una veloce panoramica. Si vedevano Carlo, la fidanzata di Alberto e Michele con la testa appoggiata al tavolo che dormiva, mentre gli altri due li infilavano carte e chissà cos’altro giù per la maglietta ridendo come pazzi. Finiva così senza nient’altro.Decisi allora di iniziare a vederli dal primo, in ordine, con la preoccupazione di essermi fregato da solo che aumentava.“E se abbiamo filmato Filippo, chi se lo ricorda?”.Il primo lo aveva registrato Alberto, lo capivi perchè lo commentava ed ogni tanto si inquadrava la faccia facendo delle boccacce. La scena iniziale aveva come soggetto la damigiana finita al centro della tavola. Poi l’inquadratura si allargava ed a una estremità del tavolo mi vedevo che discutevo con Chicco, quel poco che era rimasto di Michele e una tipica bottiglia di Jack Daniel’s davanti. Appena  rividi il whisky mi venne un leggero conato di vomito, ma non mi ricordò nulla. All’altra estremità c’erano Carlo, la Valeria e la ragazza di Alberto che ridevano un sacco. Carlo continuava a voler brindare. Guardava che tutti avessero svuotato i loro bicchieri e li ricaricava con non so cosa.Nel filmato successivo la situazione non era cambiata. Carlo continuava a riempire bicchieri. Non erano tanto divertenti. L’Elisa me lo fece notare ed io ero sempre più preoccupato dal fatto di aver visto la Valeria completamente ubriaca.Mancava il quarto che in realtà era l’ultimo ancora da visionare. Speravo in un’altra cazzata.Subito però un cambiamento mi preoccupò, la telecamera l’aveva Chicco, inquadrava Michele con la testa appoggiata al tavolo con io e Alberto che cercavamo di svegliarlo, gli alzavamo la testa e gli mettevamo una canna accesa in bocca, lui in dormiveglia fumava e poi gli lasciavamo la testa che sbatteva sulla tavola, non forte, ma neanche delicatamente. Poi la voce di Chicco interrompeva tutto e domandava: “Chi manca?” Passai due secondi terribili, volevo chiudere il portatile. Né la Valeria né Filippo erano mai stati inquadrati. L’obbiettivo iniziò ad avanzare per la sala e uscì fuori. Chicco schiacciò dei bottoni e la visuale si schiarì anche se era notte. Pensai che questa vacanza fosse finita e chiusi gli occhi. “Eccoli !” La voce di Chicco mi svegliò. Si vedeva la Valeria e, sorpresa delle sorprese, Carlo che si baciavano in modo più che romantico.-         Oddio.- Mi sfuggì un sorriso, mi guardai attorno e risi di gusto.L’Elisa era tutta eccitata dalla scoperta.-         Mamma mia. Adesso come la sfotto, come la sfotto.-         E’ meglio se lasci stare. Siamo grandi per queste cose ormai. No?-         Va bene.- Disse sconsolata. -Hai ragione. E’ da stupidi.Ero seduto con troppo a porta di mano la pipa, la presi e la caricai per poter rimanere da solo a pensare.